Rassegna storica del Risorgimento
Repubblica Romana
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1999
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Luciano Nasto
dell'inadeguatezza del regolamento del 1806. Certamente però, nulla faceva presagire i fatti del 1820.
Il nuovo delegato apostolico, monsignor Domenico Cattaui, la sera del 4 settembre 1820 spediva al Consalvi un allarmatissimo dispaccio: Tutta la darsena è infiammata... i detenuti si sono ribellati e minacciano di atterrare in qualche parte il muro... ho dato ordine che si faccia fuoco... almeno 20 colpi di fucile... non so come andrà a finire... Ho fatto piantare un cannone... almeno 20 o 30 [forzati], se si arriva a quietarli stanotte andrebbero subito, domani o dopodomani, fucilati.41) I condannati, minacciando con gli attrezzi da lavoro, mozzi e agozzini, erano riusciti a liberarsi dalle catene e subito si erano mossi in direzione della cappella e della fabbrica delle cottonine per tentare di sfondare almeno uno dei muri di divisione e aprirsi così la via della fuga. Il Consalvi rispose immediatamente raccomandando al Cattarli di agire a visiera bassa.42) I soldati, che nell'occasione scoprirono di essere stati vittime di una truffa in quanto molte delle cartucce di cui erano fomiti erano piene di sabbia anziché di polvere da sparo, non sarebbero probabilmente riusciti a evitare l'evasione di massa senza l'intervento di molti abitanti di Civitavecchia. Il rancore che questi provavano nei confronti dei prigionieri che avevano fatto della concorrenza illegale contro i commercianti e gli artigiani e praticato l'usura, potè trovare sfogo. La città si illuminò tutta, molti [civitavecchiesi] presero le armi guidati dal signor Vincenzo Calabrini,43) raggiunsero rapidamente il lato nord della fortezza e cominciarono a sparare contro i forzati dalle finestre del bagno evitando l'evasione. Era mezzanotte quando i forzati, presi tra due fuochi e non avendo che rudimentali armi cominciarono a rassegnarsi; si arresero sventolando un fazzoletto bianco alle 7 del mattino seguente.44) La sommossa era durata 12 ore, uno dei forzati era stato ucciso con un colpo di moschetto, altri 27 erano rimasti feriti, due dei quali molto gravemente, 3 porte erano state divelte, alcuni piccoli furti erano stati effettuati nell'ospedale e nelle cucine. La rivolta era cominciata nella sala detta Padrona e subito si era estesa alla altre camerate con l'esclusione della mancina ove tutti rimasero al loro posto. Ciò che allarmò profondamente il delegato aposto-
4) Ivt fase 15. Lettera del Delegato apostolico Cattani al Consalvi, Civitavecchia, 4 settembre 1820.
42> Ibidem. Lettera di risposta del Consalvi al Cattani, Roma, 5 settembre 1820.
43) Ibidem. Retatone della sommossa di forcati nei bagni di Civitavecchia incominciata alle ore 7 pomeridiane del 4 settembre ed estinta alle ore 7 antimeridiane del giorno J, s.d. ma Civitavecchia, 5.settcmbrc.l820 a firma del Cattani
<*> Ibidem.