Rassegna storica del Risorgimento

Repubblica Romana
anno <1999>   pagina <73>
immagine non disponibile

Civitavecchia e i fatti del 1820 73
concertato... uccidere [i capi] e saccheggiare la città... conoscono i punti deboli del bagno, faranno all'improvviso una sortita.6?)
Dopo aver letto questa relazione il Consalvi, in accordo col Tesoriere generale Guerrieri, decise di bloccare per qualche mese ogni trasferimento di nuovi forzati a Civitavecchia.63) Intanto si animava un dibattito sulla riforma del regolamento dei galeotti e nasceva un partito di esperti, tra i quali monsignor Gastaldi, che sosteneva che era ormai tempo di tornare all'antico, facendo dirigere i luoghi di correzione da una congregazione, invece che da un singolo che poteva trasformarsi in un dittatore. Il cardinal Segretario di Stato chiese al Cattani di svolgere adeguate indagini per capire di più e meglio. In particolare volle che i confessori nei limiti del loro dovere aggiungessero qualche particolare. Una lettera del 25 ottobre 1820 presentava un quadro dalle tinte ancor più fosche; Ferdinando Donati, indicato varie volte nei documenti come uno dei capi della rivolta, aveva confessato alTAnnovazzi poco prima dell'esecuzione che quello che era avvenuto nella notte tra il 4 e il 5 settembre, era l'effetto di un piano concertato con corrispondenza da fuori. Che in Roma, essi avevano molte significative corrispondenze [grazie all'uso] di lettere in cifre o bianche.64) Ma la parte più sorprendente di questa lettera riservatissima è nella intima confidenza del Donati, sull'esistenza di un piano ben più vasto. La rivolta sarebbe dovuta avvenire contemporaneamente ad una sommossa nelle carceri romane, ma quella fu sventata dalla polizia, anche questa [era stata] soppressa dal partito [fu] rimessa [poi] alla riotte del 4 settembre.65)
I forzati avevano ricevuto denaro dall'esterno e, sottolineando questo particolare, con orgoglio il Donati aggiungeva: Credete voi che forse nel nostro partito non vi sono persone grandi: vi è un cardinale e Luciano Bonaparte.66) L'Annovazzi si preoccupò di reperire anche altri due sacer­doti che avevano assistito Ferdinando Donati. Senza dare particolari i due preti, confermarono che anche a loro il condannato aveva detto che i dete­nuti mantenevano una corrispondenza con l'esterno.67) In una nota ano­nima, che può essere forse attribuita allo stesso Consalvi, si afferma che
62) Ibidem. Le memorie di Giacomo Bini sono riportate dall'Ànnovazzi che era suo superiore.
*3) Ibidem. Riservatissima del Consalvi indirizzata al Guerrieri. Roma, 6.ottobre. 1820.
*Q Ibidem. Riservatissima del delegato apostolico Cattani al Consalvi, Civitavecchia 25.ottobre.1820
9 Ibidem.
<*) Ibidem.
W Ivi, Riservatissima del delegato apostolico Cattani al Consalvi, Civitavecchia 27 ot­tobre 1820.