Rassegna storica del Risorgimento
Repubblica Romana
anno
<
1999
>
pagina
<
92
>
92 Libri e periodici
tanto importante, quanto breve fu la sua esistenza- Diretto dal Deffenu, il periodico, pubblicato prima a Tempio Pausania poi a Milano, scomparve nel corso del 1914, raccogliendo il contributo, fra gli altri, di Enrico Berlinguer, Gavino Gabriel, Raffa Garzia, Paolo Orano, Ettore Pais e Gaetano Salvemini, oltre a Grazia Deledda e Sebastiano Sarta, anticipando molte delle tesi del Partito sardo d'Azione ed alcune tematiche care agli stessi Antonio Gramsci e Guido Dorso, cosa che precisa l'autore non deve sorprendere, se si tiene presente il comune riferimento al pensiero meridionalista di Giustino Fortunato, di Antonio De Viti de Marco, di Gaetano Salvemini,
Al carteggio di Giustino Fortunato è dedicato un capitolo della raccolta di Lorenzo Del Piano, con un paragrafo inedito rispetto al testo apparso nel 1983. Poco prima di questa data aveva infatti visto la luce il quarto ed ultimo volume del Carteggio del meridionalista, curato da Emilio Gentile, con le 331 lettere relative al quinquennio 1927-32, e con alcune inedite, di molto precedenti la scomparsa dello studioso.
Particolare interesse per la Sardegna desta la lettera n 84, dell'agosto del 1927, inviata da Fortunato Pintor, appassionato uomo di cultura ancora trascurato dalla ricerca accademica, per rilevare la esattezza dei giudizi e delle previsioni del meridionalista, che non avrebbe mancato di rispondere, di lì a poco. Da altre fonti sappiamo che Giustino Fortunato, che pure non nutrì mai troppa simpatia per l'isola, sulla quale non indagò che superficialmente, mai ebbe modo di visitare la Sardegna, complice un grave malanno alla vista. Del Piano cita anche una sua lettera inedita, cui ha fatto cenno nel 1973 Giovanni Battista Melis, noto esponente sardista.
Il documento avrebbe testimoniato una sorta di ripensamento in Giustino Fortunato, a proposito della capacità delle popolazioni del meridione di avviare il tanto atteso processo di riscatto e di rinascita. Da dimostrare è comunque la portata di quel ripensamento chiosa Del Piano cioè se esso si riferisca ad una nuova capacità del meridione, ovvero al valore della scelta politica autonomista, a lungo avversata dal parlamentare di Rionero in Vulture.
Chiude il volume il lavoro dal titolo II dibattito sull'autonomia, un tema in auge fin dall'epoca dell'unificazione nazionale, ed ancora in attesa di una soddisfacente soluzione in ambito politico, come suggerisce il non sopito dibattito sullo Statuto speciale dell'isola.
GIOVANNI MUERU
VASHÌJ MEUK, Wahlen im alte ósterreich atn Beispiel der Kronlànder mit sloweniscbspra-chiger Bevólkerung, con prefazione di GERALD STOURZH, traduzione di IRENA VILPAN-BRUOCMOLLER [Anton Gindely-Reìhe zur Geschichte der Donaumonar-chie und Mitfeleuropas, 4], Wien-Kòln-Weimar, Bòhlau Verlag, 1997, in 8, pp. VU-493. S.p. rv
Nel 1979 la Osterreichische Fòrschungsgemeinschaft ha istituito il premio Anton Gindely, da assegnare annualmente ad un libro sulla storia della monarchia asburgica.