Rassegna storica del Risorgimento
Repubblica Romana
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1999
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pagina
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93
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Libri e periodici 93
Anton Gindely (1829-1892) fu uno storico ceco-tedesco di origine magiara, professore all'Università di Praga, che visse in maniera drammatica proprio per la sua origine e formazione multinazionale la crescente conflittualità nazionale nella capitale boema e la divisione del vecchio ateneo praghese, seguita alla costituzione di una sezione ceca nel 1882. Per questa ragione è stato intitolato a lui un premio da conferire ad un'opera sulla storia dello stato plurinazionale danubiano, che si basasse su fonti e letteratura scritte oltre che in tedesco almeno in un'altra delle lingue della scomparsa monarchia. Il premio, assegnato all'inizio solo ad opere pubblicate in tedesco, è stato successivamente conferito anche ad autori di opere scritte in altre lingue, che da qualche anno vengono poi pubblicate in traduzione tedesca dall'editore Bòhlau nella serie Anton Gindely, curata da Gerald Stourzh. La traduzione è particolarmente utile quando si tratta di libri scritti in lingue poco conosciute in Occidente, anche tra studiosi di problemi asburgici. La collana Anton Gindely ha fatto conoscere i fondamentali lavori di Mirjana Gross sugli inizi della Croazia moderna e di Otto Urban, lo storico praghese da poco immaturamente scomparso, sulla società ceca.
A queste traduzioni si aggiunge ora quella del libro di cui si dà qui notizia, opera di Vasilij Melik, professore di storia slovena del diciannovesimo secolo all'Università di Lubiana, uscito in edizione slovena nell'ormai lontano 1965. Il volume è stato insignito del premio Gindely nel 1991, ed è tradotto da Irena VBfan-Bruckmùller, figlia di Sergij Vilfan, illustre storico e storico del diritto sloveno, anche lui vincitore del premio Gindely nel 1980, e moglie di Ernst Bruckmùller, un autorevole storico sociale austriaco.
L'opera di Melik è dedicata alle elezioni parlamentari, dietali e comunali svoltesi nei Kronlànder austriaci abitati da popolazione slovena, nell'arco di tempo che va dall'inizio dell'era costituzionale (1861) sino alla dissoluzione della monarchia. Nel titolo dell'edizione originale il 1918 è indicato come anno-limite del libro, in quanto i rappresentanti eletti in precedenza restarono in carica durante la guerra, a parte il caso dei consigli sciolti per motivi politico-militari dalle autorità governative, ma nel corso del conflitto non si svolsero naturalmente consultazioni elettorali Le ultime elezioni politiche ebbero luogo nel 1911; le ultime elezioni dietali furono probabilmente quelle che si svolsero in Istria nel giugno 1914, quasi alla vigilia dell'attentato di Sarajevo.
H gruppo sloveno era in Austria la nazionalità che presentava il maggior grado di frammentazione poHuco-amministranva. Era presente solo all'interno dei confini della Cìsleitania, a parte il piccolo gruppo delle valli dello Judrio e del Natisone compreso dal '66 nel regno d'Italia, e viveva diviso tra sei diversi Kronlànder. Stiria, Ca-rinzia, Camiola (l'unico dove disponeva della maggioranza nelle istituzioni rappresentative), Gorizia e Gradisca, Trieste e Istria. In tal modo l'analisi di Melik viene a coprire più di un terzo dei paesi della corona e va ben oltre i limiti di una storia locale; essa rappresenta la più ampia e dettagliata indagine di storia elettorale della monarchia sinora compiuta. La ricerca dell'autore è però significativa non solo per l'esteso campione geografico-territoriale, ma anche per l'articolata fisionomia nazionale dei Kronlànder presi in considerazione e per il loro eterogeneo tessuto storico, economico e sociale. La storia elettorale delle province con popolazione slovena è quindi anzitutto un capitolo della storia della questione nazionale in Austria, caratte-