Rassegna storica del Risorgimento

Repubblica Romana
anno <1999>   pagina <97>
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Libri e periodici 97
cedente dovrèbbe essere, pei Piandani, un campanello d'allarme per non farsi future illusioni-La compressione delle autonomie locali significa dilazioni, traversie, opposi­zioni continue. Piandani lamenta la mancata salvaguardia, da parte del prefetto, delle competenze munidpali. I comuni sono sotto tutela e il ruolo dd prefetti è quello di guardiano (più o meno intelligente). Ciò è funzionale al fine di restringere i margini di manovra degli enti locali in materia fiscale ed edile. A livello europeo, nel 1831, la Costituzione Belga apre ai munidpi (cfr. il recente convegno Le ri­forme dd 1847 negli Stati Italiani, a cura della Soderà Toscana per la storia dd Ri­sorgimento, 20-21 marzo 1998, in particolare A. Berselli e L. Mannori).
Militando nell'ala progressista della Sinistra storica, ma privo dell'appoggio di una struttura partitica ed inceppato da un suffragio dettorale legato al censo, Piandani cerca una diretta legittimazione rivolgendosi ai ceti popolari della capitale.
Progresso economico e conquiste risorgimentali: Il commercio, l'industria, so­no le più salde colonne dichiara Piandani sulle quali l'edificio della libertà può sostenersi. [...] Voglio la libertà e la patria. Voglio l'ordine e il progresso perché l'ordine, senza progresso, è tirannia; senza ordine è anarchia. In tre opuscoli, Ai suoi co/legai di giunta (1872), Diciotto mesi di amministratone municipale (1874), Lettera ai Romani (1882), Piandani riassume il programma munidpale: una casa di vetro nella quale ciascuno possa vedere.
La politica di piano, l'urgenza di un piano regolatore per la moderna metro­poli, necessita secondo Piandani di strumenti finanziari ed operativi (con un adeguato ufficio tecnico comunale). Quindi, realizzare un consistente nucleo di abita­zioni per ceti medi e generid salariati (vedi Esquilino e Trastevere). In campo scola­stico, Piandani inaugura la scuola superiore femminile, la scuola serale per i guitti, il museo arùstico-industriale a San Lorenzo in Lucina, la Società per l'istruzione alle donne. Con Piandani significa ricordare il piano regolatore dell'ing. Alessandro Vi-viani, direttore dell'uffido tecnico municipale. Gli ingegneri Leonardi, De Arcangelis e Vescovali sono posti a capo delle divisioni costruzioni, manutenzioni, acquedotti.
La legittimazione di Piandani deve fare i conti con il consiglio comunale e la borghesia degli uffici. Piandani si fa interprete di una nuova frontiera per quella parte di aristocrazia e ceti mercantili che vorrebbero uscire da un mercato semiperi­ferico. Piandani cerca di individuare le premesse della modernizzazione anche sulla base delle molteplid aspettative sprigionate dalla rivoluzione parlamentare dd marzo 1876. Tuttavia, la modernizzazione viene gestita dal trasformismo, ritar­dando, cosi, una matura dottrina politica della democrazia alla luce dello stesso libe­ralismo europeo di quegli anni. Tale disponibilità trasformistica nel solco conti­nuativo dd connubio Rattazzi-Cavour opera in modo che non ci sia una forma storico-politica in grado di fregiarsi, in via esclusiva, dd titolo di liberale.
Il liberalismo di governo di Piandani è privo della rete partitica. I messaggi al popolo (stile Repubblica Romana 1849 o Garibaldi dictator) sembrano costruire un passaggio alternativo al trasformismo , alla confusione di ruoli tra maggioranza e minoranza, al partito governo-rigoverno, alla latitanza di predsi programmi.
Per sostenere la tesi deU' alternativa bisognerebbe individuare i presupposti teo­rici del pensiero politico di Piandani Oppure, ma tutto da dimostrare e discutete, un