Rassegna storica del Risorgimento

Italia. Storia religiosa. Secolo XX
anno <1999>   pagina <261>
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Nuove forme della politica: /'opera dei circoli 261.
concetto dì popolo un significato più largo di quello attribuitogli da Farini, che tende a farlo coincidere con la borghesia.
Ma tra il tema della luce e della festa e il movimento dei circoli v*è un rapporto più intrinseco di quanto si possa a prima vista immaginare, non solo perché, come recita l'introduzione allo statuto del Circolo Nazionale Bolognese firmata da Clemente Taveggi e Paolo Faldi, presidente e segretario, esso, che non è il potere, ma voce della grande potenza della pubblica opinione, assolve la funzione di fiaccola per illuminare il potere su trap­pole ed errori, ed insieme sarà luce e guida alle masse, cui additerà i mezzi da usare e i fini da conseguire.93) Il simbolo allora svela un mondo rischiarato dalla potenza dell'opinione pubblica, questa luce che promana dalla franca parola; e la festa cittadina altro non è che un'estensione al­l'esterno di quella che si svolge all'interno del circolo: di questa come di quella la luce è componente essenziale, sia perché la sala come la strada illuminata sono entrambe espressione di una presenza, poi perché la luce garantisce l'onesto svolgimento del convito al chiuso e l'onesta intenzione della manifestazione; infine perché in quest'ultima trapassa e si rinsalda quello stesso spirito di solidarietà che il circolo deve fondare e mantenere tra i soci. Se si andasse ad analizzare meglio la composizione dei cortei di fiaccole che animano le notti romane in questi mesi, e spesso le descrizioni lo consentono, si noterebbe un allineamento dei partecipanti il quale ri­sponde all'intenzione di manifestare un ordine che mimetizza l'ordine sociale; gli slogans che vi si propongono svolgono i motivi politico-morali che li ispirano: in questo quadro la luce è un richiamo al confronto palese, quello che appunto si affida alla forza della pubblica opinione. Perciò quasi sempre alla testa di questi cortei si pongono i circoli in corpo. Ed essi, alla lor volta, non sono forse l'espressione di società bene ordinate, affratellate da una solidarietà fondata sull'eguale obbligazione dei soci, la quale prescin­de dalla loro collocazione di classe?
Ancora una volta, a spiegare il passaggio che conduce alla crisi del no­vembre 1848 e poi alla fine del governo temporale non occorre far ricorso all'idea del complotto dei circoli. L'estrema insipienza del gruppo dirìgente
iyl) Alludo agli interventi di Luigi Carlo Farini e di Massimo d'Azeglio su borghesia e nobiltà, ne 11 Messaggeri Torinese, ma ripresi da G. FALCO, Lo Statuto allertino cit, pp. 74-75.
w) Statuto del Circolo Nazionale Bolognese in ASV, Collezione Spada, voi. 143. La prefa­zione spiega la continuità del nuovo circolo dal Felsineo. -Le vicende di questo trapasso, meno formale di dò che i due prefatori fanno intendere, vedi G. NATALI, 7 circoli politici Bolognesi cit, pp. 10-15.