Rassegna storica del Risorgimento

Repubblica Romana
anno <1999>   pagina <269>
immagine non disponibile

Gii ebrei e la Repubblica Romana 269
Appare interessante notare, infatti, come questo rivoluzionario meri­dionale fosse stato tra i pochissimi patrioti italiani, o meglio, forse runico, che, nelle suo peregrinazioni, ebbe la ventura di conoscere la realtà della Palestina ottomana.
Benedetto Musolino, personaggio indubbiamente minore del nostro Risorgimento, era destinato, però, pur nel frequente dissenso che lo divide­rà da Mazzini, a partecipare come combattente alla difesa della Repubblica romana dopo il breve esilio a Corfò, dove si era recato a seguito della sua partecipazione ai fatti del e48 nel Mezzogiorno, per Ì quali era stato con­dannato a morte dal Borbone.5)
Non vi sono prove che questa sua partecipazione alla Repubblica Ro­mana si fosse accompagnata ad un parallelo impegno per la causa degli ebrei italiani. In quel momento, infatti, nella fila di coloro che presero parte alla rivoluzione romana non era possibile enucleare motivazioni che distin­guessero la posizione degli ebrei da quella degli altri italiani accorsi a vario titolo nella Roma insorta contro il potere pontificio. La partecipazione ebraica a questa esperienza sembrava, però, assurgere ad ulteriore e più significativo atto della nazionalizzazione parallela, come la defini Arnaldo Momigliano, ovvero dell'assunzione da parte ebraica, come da parte degli altri patrioti della penisola, di una comune coscienza nazionale italiana.
Roma, infatti, emblematicamente, era divenuta il crocevia ed il crogiolo del patriottismo italiano, assurgendo a patrimonio comune di quanti nella Repubblica, proclamata dopo l'affermata decadenza del potere temporale del pontefice, vedevano in essa in nuce il simbolo del risorgimento della nazione.
Anche se la Repubblica non si qualificava formalmente come italiana ma si definiva soltanto come romana ed esercitava la sua sovranità esclusi­vamente sul territorio dello Stato pontificio, negli intendimenti di alcuni, e non erano pochi, tra coloro che presero parte alla sua difesa nell'esercito o parteciparono alla sua amministrazione o, ancora, furono eletti a cariche pubbliche, si rivelava una precisa consapevolezza nazionale.
rendere giustizia a quel popolo perseguitato e ne vedeva la funzione positiva soprattutto sul piano dei commerci e delle comunicazioni, specie ferroviarie.
5) Da vedere IL GIUSTI, Le vicende della Repubblica romana del 1849 nel carteggio ine­dito di Benedetto Musolino, Giovati Battista Castellani Filippo De Boni ed altri democratici* in Atcbivh veneto, 1960, pp. 33-96. Per la partecipazione del Musolino ai fatti del '48 nel Mezzogiorno v. le memorie pubblicate da Saverio Musolino con il titolo La rivoluzione del 1848 nelle Calabrie. Opera inedita preceduta da pochi cenni storici sulla sua vita, Napoli, 1903.