Rassegna storica del Risorgimento

Repubblica Romana
anno <1999>   pagina <270>
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270 Ester Caputo
Per molti degli ebrei dello Stato pontificio e per i loro correligionari che a Roma erano accorsi nel 1849 tale consapevolezza doveva essere parti­colarmente forte saldandosi con l'impegno risorgimentale già precedente­mente ed in varie occasioni manifestato.
D'altra patte si può osservare come sul piano più dichiaratamente ideologico gli ebrei italiani dovessero identificare nella Repubblica Romana un centro di interesse ed un polo d'attrazione assai notevoli in quanto era la prima volta che potevano accorrere in difesa di qualcosa che idealmente li spingesse all'azione insieme con altri patrioti. In realtà la loro partecipazione al processo risorgimentale, rivelatasi anche se numericamente più limitata o ristretta ai ceti più elevati nel triennio giacobino e poi ai tempi del­l'egemonia franco-napoleonica, si era già manifestata nell'adesione alla Car­boneria,6) secondo taluni derivante in qualche caso dalle logge massoniche in cui rilevabile era la loro presenza,7) nell'accoglimento delle iniziative mazziniane, permeate di afflato messianico,8) nell'inserimento tra i rivoluzio-
Q Sulla partecipazione ebraica alla Carboneria v. S. FOA, Gli ebrei nel Risorgimento ita­liano, Assisi-Roma 1978, pp. 31-32 che ricorda Lazzaro Carpi, padre di Leone Carpi futuro deputato dell'assemblea della Repubblica Romana del 1849, tra gli iscritti alla Carboneria nello Stato pontificio. Cfr. anche il vecchio studio di A. PlERANTONI, I carbonari dello Stato pontificio ricercati nelle inquisizioni austriache nel Regno Lombardo-Veneto (1817-1825). Documénti inediti, 2 voli., Roma, 1910.
"0 Manca, purtroppo, uno studio a carattere generale sulla presenza di ebrei nelle logge massoniche. Dopo il 1815 a Livorno si era costituita una loggia massonica composta da quarantaquattro ebrei (v. Sì FOA, Gli ebrei nel Risorgimento italiano cit, p. 31). Per il Gran­ducato di Toscana v. B. Di PORTO, L'approdo al crogiuolo risorgimentale, in Rassegna Mensile di Israel, L (1984), nn. 9-12, p. 821; F. BERTTNI, La Massoneria in Toscana dall'età dei Lumi alla Restauratone, in Le origini della Massoneria in Toscana dall'età dei Lumi alla Restaura­zione, e G. LusERONl, La Massoneria in Toscana durante il Risorgimento: una storia proble­matica, in Z. ClUFFOLETTl (a cura di), Le origini della Massoneria in Toscana (1730-1890), Foggia, 1989, rispettivamente pp. 43-163 e 165-199; per il Ducato di Modena v. M. PECO­RARO, Massoneria, società segrete e congiura estense , in La congiura estense, Atti del Conve­gno internazionale di studi (Modena, Carpi, Spazzano 7-8-9- maggio 1998), a cura di W. BONi-M. PECORARO, Modena, 1999, p. 119; per il Veneto v. A. MARIUTTI, Organismo e anione delle società segrete durante la seconda dominazione austrìaca 1814-1847, in Miscellanea di storia veneta. III, Venezia, 1930. Di carattere più generale il recente saggio di F. CONTI, Massoneria e società segrete nell'Italia della Restauratone: le stagioni del dibattito storiografico, in La congiura estense cit, pp. 95-118 e la bibliografìa citata.
8) Sul rapporto tra Mazzini e l'ebraismo cfr. G. TRAMAROLLO, A cento anni dalla morte di Giuseppe Mazzini. Religiosità ebraica e religiosità mazziniana, in Rassegna Mensile di Israel, XXXVHI (1972), n. 6, pp. 323-328 e S. COLOMBO, Il pensiero religioso di Giuseppe Mazzini, ivi, n. 10, pp. 469-476. Da vedere anche B. Di PORTO, Mazzini e l'emancipazione degli ebrei, in AA.W., Giuseppe Mazzini, Roma, 1972, pp. 120-123,