Rassegna storica del Risorgimento

Repubblica Romana
anno <1999>   pagina <273>
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Gli ebrei e la Repubblica Romana 273
bienti più retrivi ritenevano dover esseg soggetti ad una legge di attuazione dal momento che lo Statuto non faceva espressa menzione della condizione giuridica degli acattolici.15)
La questione, su istanza delle università ebraiche, veruni sottoposta da parte del governo, tra il 7 e il 13 luglio di quell'anno, all'esame del Consi­glio di Stato romano e portata alla fine dello stesso mese a conoscenza del Consiglio dei deputati dal ministro di grazia e giustizia, Pasquale De Rossi, che formulava un progetto di legge ad hoc.XG> Tale progetto riproduceva i contenuti del parere espresso dall'organo dell'amministrazione pontificia che aveva ribadito come in seguito alla pubblicazione dello Statuto spettasse agli israeliti il pieno godimento dei diritti civili17) Il Consiglio di Stato, però, aveva mostrando una certa preoccupazione per le possibili reazioni che avrebbe determinato soprattutto nella capitale l'immediata applicazione di questo principio, sia pure limitante l'effettiva eguaglianza dei cittadini di fede mosaica, non discostandosi, peraltro, da quanto sostenuto da alcuni membri del Consiglio dei deputati nella seduta del 1 luglio pur convinti della necessità della completa equiparazione degli ebrei.18) Il riconoscimento del pieno godimento dei diritti civili, grazie anche alla favorevole relazione svolta da Luigi Borsari,19) veniva poi definitivamente sancito dalla declarato-
l5ì Su questo punto v. C. GHISALBERTl, II Consiglio di Stato di Pio DC nel 1848, in ID., Contributi alla storia delle amministrazioni preunitarie, Milano, 1963, p. 209.
16> Le Assemblee del Risorgimento. ... Roma, I, Roma, W seduta del 28 luglio 1848, pp. 450-451.
,7) Il parere formulato dal Consiglio di Stato su tale materia è pubblicato da C. GHISALBERTl, Il Consiglio di Stato di Pio IX nel 1848 cit, pp. 210-211, nota 39.
1S) Le Assemblee del Risorgimento. [...] Roma, I, cìt, seduta del 1 luglio 1848, p. 198, durante la quale i deputati Bonapartc, Mariani e Mayr si dichiararono favorevoli all'emancipa­zione degli ebrei ritenendo, però, che essendo questa una materia delicata non poteva essere inserita nell'indirizzo.
,9) Patriota ferrarese e giurista Luigi Borsari (autore, oltre che del famoso Commentario al codice civile, anche di un opuscolo favorevole alle istanze emancipazionistiche intitolato Una a/fistiane israelitica, Ferrara, 1848) nella seduta del 14 agosto 1848 svolse una relazione favorevole al riconoscimento dei diritti civili agli ebrei (v. he Assemblee del Risorgimento. [...] Roma, I, cìt, seduta del 14 agosto 1848, pp. 643-648). Unica opposizione formale venne manifestata dal deputato Bonapartc che già in precedenza aveva ritenuto superflua l'emana­zione di un provvedimento ad hoc sostenendo che in materia la lettera dello Statuto fosse molto chiara. Egli, infatti, si dichiarava contrario allo strumento declaratorio ed era convinto della necessità di emanare una legge che elencasse uno ad uno i diritti civili spettanti agli israeliti onde evitare arbitri nell'interpretazione o che si verificassero dinieghi per l'esercizio elei, diversi diritti {lui. p. 646). Egli propose l'emendamento clic tolse l'avverbio limitativo meramente apposto davanti alla locuzione diritti civili. Al riguardo v. B. Di PORTO,