Rassegna storica del Risorgimento

Repubblica Romana
anno <1999>   pagina <276>
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276 Ester Caputo
un passo decisivo sulla via della completa emancipazione,2'5) riprendendo certe affermazioni antisemite diffuse nella pubblicistica sin dall'anno prece­dente, l'abate Luigi Vincenzi in polemica con Massimo d'Azeglio avesse pubblicato un opuscolo antiebraico27) eccitando quella giudeofobia della plebaglia romana che già nel 1847 si era manifestata nei disordini fomentati da certi esponenti reazionari.28) E pur vero, però, che accanto ad attacchi antisemiti si possono rilevare prese di posizione filoebraiche come quella manifestata nell'omelia svolta dal sacerdote Ambrogio Ambrosoli in Santa Maria in Trastevere il 26 marzo dello stesso anno, tesa all'affratellamento con gli ebrei in una medesima fede nella prospettiva della loro conver­sione come atto finale dell'emancipazione e della rigenerazione,29) e nella serie di dimostrazioni di simpatia popolare susseguitesi nel luglio dello stesso anno.
I timori, quindi, espressi nel Consiglio di Stato, non erano in realtà del tutto infondati e lo si vide quando nell'ottobre dello stesso anno, in seguito ad una rissa per futili motivi che coinvolse uno degli abitanti del ghetto, il quartiere fu invaso da una folla di fanatici, arrestata nel suo disegno delit­tuoso soltanto dal deciso intervento di Pellegrino Rossi.3'1)
*) Per i giornali romani v. La Pallade, 18 aprile 1848, n. 221 e 19 aprile 1848, n. 22; e U Contemporaneo, 20 aprile 1848, n. 47; per quelli toscani v. il fiorentino La Patria, 26 aprile 1848. Per questi articoli v., tra gli altri, D. DE MARCO, Pio IX e la rivoluzione romana del 1848 cit, p. 71.
z*) L. VINCENZI, Alcuni pensieri sopra gli atti dì beneficenza del Sommo Pontefice Papa Pio IX felicemente regnante verso gli ebrei di Roma e sopra vari commenti manifestati al pubblico per questo proposito ovvero l'ebraismo in Roma e nell'impero innanzi e dopo l'era volgare [...]' WM appendice allo scritto di Massimo d'Azeglio sull emancipatone degl'israeliti, Roma, 1848.1/abate, professore di ebraico alla Sapienza, nel suo opuscolo, bruciato pubblicamente da alcuni studenti la sera del 24 febbraio in piazza S. Andrea della Valle, si rifaceva nelle sue argo­mentazioni ai motivi diffusamente utilizzati contro gli ebrei durante la Restaurazione e a quanto già sostenuto da Ferdinando Jabalot, autore del nÓ scritto Degli ebrei nel loro rapporto colle nazioni cristiane, estr. dal Giornale ecclesiastico, tomo III, Roma, 1825. Sul pensiero del Jabalot v. ora F, DELLA FERUTA, Gli ebrei nei Risorgimento fra interdizioni ed emancipatone cit., pp. 1146-1147.
2B) Si rimanda tra gli altri a: R. GlOVAGNOLI, Ciceruaccbìo e Don Pirlone. Ricordi storici della rivoluzione romana dal 1846 al 1849, I, Roma, 1893, pp. 191-193; E. LOEVJNSON, QÉ Ebrei dello Stato della Chiesa nel periodo del Risorgimento politico d'Italia, in Rassegna Mensile Israel, XI (1937), mi. 6-7, pp. 278-280; B. Dì PORTO, Gli ebrei di Roma dai Papi all'Italia cit, p. 40.
29) Gl'israeliti in Roma. Parole del canonico Ambrogio Ambrosoli dette nella Basilica di Sonia Maria in Trastevere dì Roma nel dì 26 marzo 1848, estr. n. 14 del Labaro Giornale Religioso-Politico, Venezia, 1848, pp. 10 sgg.
3 Per l'assalto al ghetto v tra gli altri, '. SPELLANZON, Storia del Risorgimento e dell'Unità d'Italia, V, Dall'armistizio dì Salasco alla fuga del Papa. Dallo Stato romano alle