Rassegna storica del Risorgimento
Repubblica Romana
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1999
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281
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Gli ebrei e la Repubblica Romana 281
i mezzi da usarsi per ottenere la loro completa, equiparazione agli altri cittadini,48) a Bologna ricevette 11.000 preferenze.49)
Legati, come spesso accadeva in quel piccolo mondo costituito dall'ambiente ebraico, da stretti vincoli familiari, avendo sposato il Carpi Pamela
civica aveva un contenuto molto ampio ammettendovi tutti i cittadini e gli esteri domiciliati (art. 4) ed esclùdendo soltanto i macchiati di giudizio infamante (art 13). Riconoscendo agli israeliti la qualità di cittadini o quanto meno quella di esteri domiciliati la loro ammissibilità al corpo pontifìcio era stata considerata del tutto pacifica ed interpretando in tal senso il provvedimento laddove esistevano delle comunità essi vi erano stati iscritti, contribuendo peraltro largamente al suo armamento (si v. per il caso di Ferrara dove gli ebrei vennero aggregati alla Guardia civica Gli Israeliti Ferraresi ai loro concittadini Cattolici, Ferrara, 22 marzo 1848). Con l'emanazione dell'Istruzione sorgeva, invece, legìttima la considerazione che meglio sarebbe stato escluderli nella Notificazione che non legittimare l'ipotesi di una loro esclusione fondata sull'art. 13 che dichiarava, appunto, non compresi nella Guardia civica gli infami (v. L. CARPI jr., Il pensiero ebraico di un uomo del Risorgimento, in Rassegna Mensile di Israel, XXII (1956), n. 7, p. 300). Carpi a causa di tale esclusione constatava, quindi, con amarezza il dissolvimento delle speranze per la realizzazione di un'effettiva equiparazione degli israeliti agli altri sudditi, accusando il governo pontificio di misconoscere le capacità e l'adattabilità degli ebrei e di sottovalutare il loro apporto economico. Esaltando poi l'attaccamento dei suoi correligionari alla terra natale, egli argomentava che la concessione dell'eguaglianza giuridica avrebbe contribuito a migliorarne le condizioni senza necessariamente portare all'assimilazione e avrebbe costituito una tappa sulla via della fratellanza umana di tutti i popoli Cfr. A. CANEPA, Considerazioni sulla seconda emancipatone e le sue conseguente cit, pp. 76-78 e G. LUZZATTO VOGHERA, Ilprezz0 dell'eguaglianza- Il dibattito sull'emancipazione degli Ebrei in Italia cit., p. 99.
Anau aveva dedicato alla questione dell'emancipazione tre lettere aperte al fratello* a Carlo Grillenzoni e a Marco Fano, pubblicate nel 1847 sul giornale liberale fiorentino La Patria, riunite insieme da Raffaele Lambruschini con il titolo Della emancipazione degli ebrei. Lettere di Salvatore Anau (Firenze, 1847), e seguite da un libretto intitolato Schiarimenti di Salvatore Anau sulle sue lettere per la Emancipazione degli Ebrei pubblicate nella Patria (Firenze, 1848), contenente la risposta alle critiche alle sue posizioni avanzategli oltre che da Leone Carpi {Sull'emancipazione degli Ebrei, in L'Alba, n. 90, 10 ottobre 1847), da Raffaele Lambruschini e da Cesare Correnti (v. tra gli altri, A. CANEPA, Considerazioni sulla seconda emancipazione e te sue conseguenze cit, p. 73, nota 76). Anau riteneva che nel processo di emancipazione riniziativa ebraica dovesse essere sempre susseguente a quella dei non ebrei, cioè dei cattolici, e che fosse necessario da parte dei suoi correligionari dare vita a forme di automiglioramento e di adeguamento alle condizioni della società circostante per favorire la loro integrazione ad essa, mediante una progressiva socializzazione tra ebrei e cattolici per la quale proponeva l'abbandono da parte ebraica del sogno millenario del ritorno a Sion e l'accettazione dell'Italia come unica patria possibile. Leone Carpi contestava soprattutto l'inazione a cui incitava Anau e ad essa contrapponeva l'esempio dell'azione che la più eletta parte degli Israeliti doveva svolgere a favore dell'emancipazione. Al riguardo v. le osservazioni di B. Di PORTO, L'approdo al crogiuolo risorgimentale dt. pp. 832-833 e G. LUZZATTO VOGHERA, Il prtzgp dell'eguaglianza II dibattito sull'emancipazione degli Ebrei in Italia cit, p. 101.
49 R. .ROMANELLI* v. Carpi Leone cit, p. 600.