Rassegna storica del Risorgimento
Repubblica Romana
anno
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1999
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pagina
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283
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Gii ebrei e la Repubblica Romana 283
Di fronte all'ipotesi della partecipazione romana alla ripresa della guerra di Lombardia egli veniva inviato alla fine di marzo del 1849 a Parigi per ottenere finanziamenti dalla Banca Rothschild, finanziamenti che non gli fii possibile riscuotere per la crescente ostilità del governo francese verso Roma.56)
Gli avvenimenti successivi culminati con la caduta della Repubblica lo sorpresero a Londra, dove si era recato sin dal mese di giugno su incarico del governo repubblicano. Bandito dallo Stato pontificio e dall'Austria fu costretto a riparare all'estero e successivamente a stabilirsi in Piemonte,57) entrando implicitamente a far parte, come pure Anau, di quel partito degli esuli che grande spinta diede al movimento per l'unità italiana.
Figura emblematica dell'ebraismo italiano del periodo preunitario, come si è visto, anche Salvatore Anau ebbe alla Costituente un atteggiamento politico moderato schierandosi dalla parte del piccolo gruppo di deputati diffidenti verso un certo estremismo, forse per l'adesione a quella visione italiana dell'esperienza romana che segnò per cattolici ed ebrei l'avvio del processo di nazionalizzazione.58) Convinto della necessità dell'educazione de-
l'appoggio dato al progetto di autorizzare la Banca Romana ad un'emissione di 1.300.000 scudi di biglietti a corso forzoso, che venne approvato il 19 febbraio dopo accese discussioni superando l'avversione di molti, come Anau che votò contro, ad accettare uno strumento inflazionistico largamente utilizzato dal vecchio regime pontifìcio; la presentazione di un disegno di legge approvato il 25 febbraio, che stabiliva l'esazione di un prestito forzoso di 3.300.000 scudi a carattere progressivo in misura del censo. Per i suoi interventi v. C. SPELLANZON, Storia del Risorgimento e dell'unità d'Italia, VII, cit, pp. 323-324.
s*) R. ROMANELLI, V. Carpi Leone cit, p. 601. Da vedere anche MCRR, b. 1105, n. 24, Lèttera di Leone Carpi a Michelangelo Pinto, Parigi 25 maggio 1849. Sulla figura del Pinto v. ora F. GUIDA, Michelangelo Pinto. Un letterato e patriota romano tra Italia e Russia, Roma, 1998.
S7) IL ROMANELLI, V. Carpi Leone cit., p. 601.
5 Per alcuni dei suoi interventi alla Costituente v. Le Assemblee del Risorgimento. Roma, HI, cit, p. 425 (sul prestito forzoso); pp. 465-468 (sulla situazione di Ferrara temporaneamente occupata dagli austriaci); p. 555 (sulla lentezza con cui i ministeri delle finanze e del commercio avevano inviato sussidi nelle province di Ancona e Bologna per facilitare il commercio gravato da una profonda oasi). Continuava ad occuparsi dei problemi della Repubblica Romana anche dopo il suo trasferimento a Venezia, per ordine del ministro degli esteri Rusconi, come testimoniato da una lettera inviata al ministro delle finanze Giacomo Manzoni in data 13 aprile 1849 in cui lamentava i ritardi con cui erano state erogate le somme necessarie per pagare la taglia da versare agli austriaci La lettera conservata presso il MCRR, b. 122, a. 36. Questa sua missiva era stata preceduta da due lettere del 9 aprile dello stesso tenore inviate a Pietro Ortolani, suo concittadino, e al presidente della Costituente Galletti pubblicate sulla Gaietta di Ferrara del 18 aprile 1849, m 46, della quale Anau era direttore.