Rassegna storica del Risorgimento

Repubblica Romana. Gran Bretagna. U.S.A.
anno <1999>   pagina <295>
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Gran Bretagna e U.S.A. di fronte alla Repubblica Romana 295
mistico è quant'altro, e Carlyle definiva le sue idee imbecillità all'acqua di rose;27) ma il fatto è che, depurata del tono moralistico che le era usuale, Panalisi di Mazzini poneva l'accento su un dato di fatto importante: l'ancoraggio perenne delle scelte politiche inglesi e della mentalità collettiva alla concreta realtà dei rapporti di forza e delle cifre.
Come si rifletteva questo cambiamento sull'opinione che un intellet­tuale inglese poteva essersi fatto della rivoluzione romana? Una indicazione la si ricava dall'imbarazzo in cui si veniva a trovare George Macaulay Tre-velyan, il grande storico inglese del Risorgimento, quando, nel volume della sua trilogia garibaldina dedicato alla storia della difesa di Roma, cercava di individuare tra i suoi compatrioti presenti a Roma nel '49 qualcuno che avesse sinceramente sostenuto la Repubblica. Gli unici nomi che poteva fare erano quelli di George Thomas e di Arthur H. Clough,28) ma il primo era un artista che aveva inviato al suo giornale, l'Illustrateci London New, i disegni dal vero dell'assedio, e solo il secondo, da poeta qual era e quindi con la predisposizione tipica dei poeti a denunciare la violenza, mostrava di avere piena coscienza dell'ingenerosità del suo paese e nelle sue lettere ne deprecava il totale appiattimento sulle posizioni della Francia, rifiutando di far sue dice una biografia premessa alla prima edizione dei suoi versi the calumnies which England at that time was not ashamed to borrow from the naturai enemies of freedom.29) Perfino Elizabeth Barrett Brow­ning, che col marito Robert si definiva repubblicana by profession ,30) pur dicendosi da Firenze poco al corrente deEe cose di Roma dubitava che l'esperimento repubblicano fosse una cosa seria e, stanca delle quotidiane ma inconcludenti turbolenze della Toscana, affermava che se la Repubblica nata a Roma era simile alla dittatura appena instaurata a Firenze senza consentimento pubblico, imposta da pochi strilloni e facinorosi, ebbene, il più presto che sarà fatta a pezzi, tanto meglio! .31)
interventìstica, resa improbabile, peraltro, dalle tendenze conservatrici congenite al Foreign Office (f. DAVIS, Great Brìtain andìtaly cit, pp. 381 sggi).
33 B. KING, Masni cit, p. 89.
29 G.M. 71REVELYAN, Garibaldi'* De/enee cit, p. 110.
) A.H. CLOUGH, Poems with a Memoir, London, 1863, p. XIX.
39) VAN WlCK BROOKS, The Dream of Arcadia, American wrìters and Artisti in Italy 1760-1915, New York, 1958, p. 77.
3n In versione italiana la citazione è ripresa da R ZAMPINI-SALAZAR, L'Italia dal 1847 al 1861 nelle lettere Hi Elisabetta Barrett Browning, in Nuova Antologia, s. IV, voi. LXXVJ, 16 agosto 1898, p. 12 dell'estratto. Nell'originale il passo compare in una lettera del 30 aprile 1849 a Miss M.R. MitforrJ, in The Letters of Elisabeth Barrett Browning.. a cura di KG. Kenyon, 2 volt, London, 1898, I, p. 40. In un'altra lettera del 14 maggio a Mrs. J. Martin la poetessa affermava: Of Rome, knowing nothing, I don't like to speak. If a Republic /"// eamest is cstablìshed the re, Louis Napolcon should not try to set bis foot on it (>/, p. 406).