Rassegna storica del Risorgimento

Repubblica Romana. Archivio Segreto Vaticano
anno <1999>   pagina <353>
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La Repubblica Romana e le carte dell'Archivio Segreto Vaticano 353
cato gravi dissensi, che qualcuno ha chiamato lo scisma di Goa. Non mi dilungo sulla questione. Dico solo che mentre a Roma il problema fonda­mentale restava la formazione di un governo provvisorio, la preparazione per le elezioni del mese di gennaio per la Costituente, Pio IX il 22 dicem­bre cercava di risolvere l'annosa questione del patronato portoghese, pro­muovendo cioè spostando l'ambizioso e rissoso da Silva Torres da Goa a una importante sede portoghese. Gli orizzonti, le preoccupazioni erano essenzialmente diverse. D papa aveva davanti a sé la Chiesa universale, dall'America all'Estremo Oriente. E dal 6 dicembre, a Gaeta, Pio EX comin­ciò a preparare una speciale riunione cardinalizia, che si tenne poi il 17, non sul modo di ristabilire il potere temporale, ma sull'opportunità della defini­zione dell'Immacolata... Non immaginiamoci Pio DC perso in questioni secondarie, quasi chiuso in sacrestia: il papa riteneva suo dovere reagire al razionalismo ancora dilagante, sottolineando nel modo più efficace alcune verità fondamentali, come il peccato originale, la redenzione. D'altra parte, lo stesso Corboli Bussi scrive al papa il 4 luglio 1849 di aver terminato un lungo e complesso rapporto sulla Chiesa in Francia proprio durante l'assedio del maggio-giugno, fra il fragore delle cannonate.
Per quanto riguarda la Repubblica Romana, ricordiamo alcuni fatti: il manifesto firmato da Pio DC al momento della partenza, che, redatto dal Corboli Bussi, esprimeva un atteggiamento del tutto impolitico (la teoria della catastrofe, l'attesa di un intervento soprannaturale che permettesse al papa il ritorno senza la forza, l'attesa inerte davanti ai grandi problemi). H manifesto venne accantonato, probabilmente per intervento dell'Antonelli.1) Si susseguirono più o meno presto altri documenti: il breve biglietto al marchese Sacchetti; il manifesto del 27 novembre 1848 (redatto in realtà il 26), che sottolinea la necessità di una piena e visibile indipendenza nel governo supremo della Chiesa, l'illegalità del governo del 16 novembre, l'istituzione di una commissione governativa, per la direzione temporanea dei pubblici affari. Il proclama ebbe una redazione un po' tormentata, complessa.2) Il 4 dicembre Pio IX si rivolse alle principali potenze europee, cattoliche o no, esponendo sommariamente gli eventi e chiedendo generi­camente il loro interessamento ed aiuto. Si ebbero presto varie risposte, di tono diverso, alcune delle quali come quella di Carlo Alberto, che il 24 dicembre si offriva mediatore fra il papa e il popolo romano, e di France­sco Giuseppe appena elevato al trono, che il 31 dicembre scriveva praete-
i) G. MARTINA, Pio DC (1846-1850), Roma, 1974, pp. 301-302. Ivit pp. 544-545.