Rassegna storica del Risorgimento
Repubblica Romana. Archivio Segreto Vaticano
anno
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1999
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Giacomo Martina SJ.
ritorum memoriam facile depono irritarono profondamente il papa.3) Si ebbero poi i passi del gabinetto Muzzarelli, le reiterate lettere del card. Castracane, a capo della commissione istituita il 27 novembre, i vari inviti alla moderazione (Corboli Bussi, Tommaseo, il deputato romano Fusconi), il proclama intransigente del 17 dicembre, la scomunica del 1 gennaio contro chiunque partecipasse alle elezioni per la Costituente romana, indette il 29 dicembre. La speranza di una soluzione pacifica, espressa da Pio IX al Corboli Bussi alla fine di dicembre, l'attesa un po' ingenua nel futuro, svanivano. Sul Rosmini prevaleva ormai il realistico Antonella4)
UH febbraio Pio IX promulgava l'enciclica Ubi prìmum relativa alla definizione dell'Immacolata. Ma già prima, il 7 febbraio, in un concistoro si era deciso di chiedere l'intervento armato di quattro potenze, Austria, Francia, Spagna, Napoli. Il 14, dopo la proclamazione della Repubblica Romana, il papa protestò nuovamente di fronte al corpo diplomatico, e il 19 venne pubblicata la richiesta di intervento. Questa volta il documento venne letto solennemente davanti a tutto il corpo diplomatico, che ne prese atto in modo altrettanto solenne e ufficiale, con uno stile notarile. I rappresentanti delle varie potenze dichiaravano ufficialmente di avere ricevuto il testo, e si impegnavano a trasmetterlo ai rispettivi governi.5) L'impressione dei vari stati, anche di quelli non cattolici, appare chiara dalle risposte che arrivarono a Gaeta nel giro di qualche settimana. Anche paesi relativamente piccoli, come la Danimarca, o lontani, come la Norvegia, si dichiararono solidali col papa. Non si trattava ovviamente di promesse di appoggi armati. Ma l'appoggio morale era chiaro, e significativo. Persino a Copenhagen e a Oslo il sovrano non poteva guardare con favore a una repubblica, nata per volontà solo di una parte della popolazione, per un movimento della base, che scavalcava le tradizioni, i diritti considerati a lungo legittimi, che si faceva forte del favore popolare. Nel 1860-61, e in modo speciale nel settembre 1870, gli stati europei, al di là di proteste accademiche e di manifestazioni di simpatia per il papa, rimasero sostanzialmente indifferenti di fronte alla presa di Roma da parte del regno d'Italia. Altre questioni la guerra franco-prussiana attiravano l'attenzione. Essenzialmente però la neutralità pratica delle potenze europee dipendeva da un altro fatto: nel 1870, uno stato forte, già riconosciuto da varie parti, ormai consolidato dopo i primi anni di incertezze, completava la sua unificazione: una monar-
3) Ivi, pp. 314-314 0 Ivi, pp. 317-327 5) ASV, SdS, Gatta e Portici, 1848-1850, rub. 165, f. 16.