Rassegna storica del Risorgimento

Italia. Storia politica. Secolo XIX
anno <1999>   pagina <356>
immagine non disponibile

356
Giacomo Martina S.L
per l'approvazione della legge fondamentale, e si dichiarò il papa decaduto dal potere temporale.7) Fra i triumviri incontriamo l'avvocato Carlo Armelli­ni, che Pio IX obiettivamente ma amaramente in una lettera al Corboli Bussi descrive come padre e fratello di due gesuiti.8) Le divisioni nel seno di una stessa famiglia nella Roma del 1849, come in larga parte del Risorgimento, non erano rare. Ignazio Calandrelli (1792-1866), notevole astronomo, professore alla Sapienza, il 7 agosto 1849 ricorda all'Antonelli di essersi ritirato da Roma ai primi di aprile, per evitare i disturbi che poteva ricevere dopo aver rifiutato l'adesione alla Repubblica, richiesta ai professori. Ma l'astronomo si dichiara addoloratissimo perché due parenti (due artiglieri che portano il mio nome, Alessandro e Ludovico, già ufficiali pontifici) avevano invece aderito al nuovo regime. Antonelli rispose il 28 agosto, rallegrandosi della sua fedeltà, anche negli ultimi tempi, ma deplorando severamente che altri del suo cognome, a lei congiunti in qualche parentela, siansi macchiati della più nera fellonia .9)
"0 G. SPADA, Storia della rivoluzione di Roma, III, Firenze, 1869, p. 204.
8> Sull'Armellini, cfr. la voce del Dizionario Biografico degli Italiani, voi. 4, Roma, 1962, pp. 228-229, redatta da R. DE FELICE; M. SEVERINI, Armellini il moderato, Roma, 1995; ID., Una famiglia romana dell'Ottocento, gli Armellini, in Studi Romani, 43 (1995), pp. 320-330. Carlo Armellini (1776-1863), dopo una buona carriera come avvocato, accettò di entrare nel Triumvirato romano, accanto a Mazzini e Saffi. Rimase esule in Belgio dopo il 1849. II Severini afferma: Carlo, che non aveva perduto la fede, ma era stato scomunicato per i fatti del 1848-49, usufruì alla sua morte di funerali civili. Il fratello Pietro Paolo, entrato nella Compagnia di Gesù, usd dall'ordine dopo il 1849. SÌ trattò di un fatto non del tutto raro (un buon numero di gesuiti italiani, scossi dalla dispersione, avvenuta all'improvviso e che non prevedevano, chiese di uscire dall'ordine). U figlio Torquato, 1823-1901, dopo il 1848 restò per qualche tempo negli Stati Uniti, poi, richiamato a Roma, insegnò nel Collegio Romano, infine fu nominato segretario generale dell'ordine. Corboli Bussi, ripetendo alla lettera la frase di Pio IX, chiamando l'Armellini padre e fratello di due gesuiti, ricorda che questi fece allontanare dalla casa di noviziato alcuni vecchi gesuiti che vi erano rimasti clandestinamente. Sappiamo poi che egli fece occupare il palazzo del S. Ufficio dalle truppe repubblicane. Eppure proprio nel suo ufficio di avvocato aveva fatto le prime prove Mar­cantonio Pacelli, antenato di Pio XII, che era rimasto fedelissimo alla S. Sede, e dopo la caduta della Repubblica fece parte del consiglio di censura.
9) Su Ignazio Calandrelli (1792-1866), Alessandro Calandrelli (1805-1888), Ludovico Calandrelli (1807-1855) questi ultimi, ufficiali di artiglieria nell'esercito pontificio e in quello repubblicano, figli di un fratello di Ignazio cfr. le voci redatte da U, BALDINI e G. MONSAGRATI, in Dizionario Biografico degli Italiani, Roma, 1973, voi. 16, rispettivamente pp. 442-443, pp. 438-440, pp. 443-445. Alessandro, caduta la Repubblica, fu condannato a morte per alto tradimento, pena commutata poi nell'esilio perpetuo, e rimase a Berlino sino al 1870, Cornando poi a Roma. Ludovico, in volontario esilio dopo il 1849, partecipò alla guerra turco-russa, e mori in Turchia di colera.