Rassegna storica del Risorgimento
Italia. Storia politica. Secolo XIX
anno
<
1999
>
pagina
<
360
>
360
Giacomo Martina S.I.
quel Ministero dipendenti è tanto grande, che anche quattrocento, raffrontato con quello, costituirebbe una mediocre minorità .15>
Naturalmente il giudizio da Gaeta sulle elezioni alla Costituente è amatissimo. E quasi divertente confrontare i giudizi del Muzzarelli e quello della curia di Gaeta. Il primo comunicava il 22 gennaio 1849 al console pontificio a Venezia: Ciò che più ne ha soddisfatti quanti s'interessano al bene della comune patria e alla salvezza del paese, è stato il modo di votazione eseguitosi ieri in Roma per la Costituente romana. Tutti gli ordini e tutte le classi vi concorsero spontaneamente e numerosamente, cosicché ricchissima riuscì la votazione. Ella è pregata a dare la massima pubblicità a questo fatto, ed a rettificarne le circostanze, ove venissero svisate o smentite dalla stampa. E il 9 febbraio lo stesso Muzzareli scriveva a Venezia: Ella si adopererà con tutto lo zelo per disporre cotesto Governo a riconoscere la repubblica romana, la quale emanando dal libero voto del popolo, è in diritto e in fatto il Governo più legittimo della terra . 16) Da Gaeta il 14 febbraio si scriveva ai nunzi: Le magistrature anziché commettere un atto di fellonia si dimisero quasi tutte [...] Si ricorse allora all'influenza de' circoli, e ad onta di ciò non trovarono consenso se non in pochi malvaggi (sic) loro partigiani, o in ignoranti sedotti. Nella capitale [...] si comprarono voti di ben tre mila operai [...] si percorsero gli ospedali, si fecero votare i malati, si pagarono moltissimi delle basse classi perché ripetessero il voto nelle varie assemblee [...] , si fece indossare a qualche persona la veste talare, per far credere che Ì religiosi erano favorevoli17)
Il giudizio di Gaeta sulla situazione romana è del tutto negativo. Sono noti gli sfoghi di Pio IX al Corboli Bussi.18) Non molto diverse sono le espressioni dell'Antonelli, che il 23 aprile scriveva al Di Pietro a Lisbona: L'aspetto di Roma e dello Stato non potrebbe essere più luttuoso. Si accumulano l'empietà, le devastazioni, le prede, gli orrori; la sede del cristianesimo si è convertita in teatri di delitti e in cattedra d'irreligione. Le potenze con la loro lentezza avranno la gloria di restituire al Pontefice non uno Stato ma un cumulo di spaventose mine.19) Si capisce che la corri-
*9 ASV, Archivio Pio IX, Oggetti Vari, n. 502.
t6) ASV, SelS, Gaeta e Portici, 1848-1850, rub- 165, fase. 36, ff. 192-231.
i Ivi, rub. *65, fase.. 2.
tt G. MARTINA, Pio IX cit, pp. 324-325.
ty ASV, SdS, Gaeta e Portici, 1848-1850, rub. 165, fast, 25, f 99. Giudizi analoghi tratti dalle circolati di quei mesi della Segreteria di Stato sono stati già riportati in G. MARTINA, Pio IX cit, p. 335. Riferisco con beneficio d'inventario dispacci a Lucerna (ASV,