Rassegna storica del Risorgimento

Repubblica Romana. Archivio Capitolino
anno <1999>   pagina <376>
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Paola Pavan
Scrive Luigi Pirotta: È certo che il Segretario Rossi deve aver aspor­tato il carteggio allo scopo di sottrarlo, al momento della restaurazione, ad una eventuale distruzione, ammaestrato dalla scomparsa delle carte della Repubblica Romana del 1798, risultanti depositate in Archivio Capitolino nell'inventario del 1806, ma non più rinvenute all'epoca della compilazione dell'inventario del 1839 .26> Credo che, a tale proposito, sia inutile sottolinea­re la differenza di clima politico tra la prima Restaurazione, che aveva come ispiratore un cardinal Consalvi, e la seconda.
Tra le carte recuperate dagli eredi Rossi figurano, oltre a lettere di Giu­seppe Mazzini al Senatore Sturbinetti, i verbali originali dei congressi di magistratura del 30 dicembre 1848, del 1, 3 e 6 gennaio 1849, ovviamente mancanti nelle serie ufficiali conservate in Archivio. Un fortunato recupero, che arricchisce oggi le nostre possibilità di studio, ma che continua a pro­porre a noi, artigiani della storia, se mai ce ne fosse bisogno, l'inquietante interrogativo sulla natura e sulla completezza delle fonti, sulla loro oggetti­vità, sulla loro asetticità e, soprattutto, sui loro silenzi.
Scrive Luigi Pompili Olivieri, storico del Senato Romano e segretario della Commissione provvisoria insediata il 15 luglio 1849 dall'Oudinot in Campidoglio: Dopo l'ingresso dell'armata francese in Roma, grande quan­tità di scritti [...], fu data da quei capi municipalisti alle fiamme nella parte scoperta del cosidetto passetto esistente nel palazzo conservatoriale, residen­za allora della municipalità repubblicana .27)
Molti, di quei capi municipalisti erano destinati a costituire l'anello di congiunzione e l'elemento di continuità tra la rivoluzione costituzionale e la quotidianità della restaurazione, comunque costretta a prendere atto di alcune riforme ormai socialmente inderogabili.
Nell'analizzare nel lungo periodo la storia della città di Roma, spesso indecifrabile per lacune e silenzi, nell'estenuante dialettica tra potere centrale e potere locale, tra universalismo e necessità contingenti, evidenti anche nei difficili rapporti tra il Triumvirato e il Comune, che sembrano muoversi con­tinuamente su lunghezze d'onda dissonanti, sarebbe probabilmente illumi­nante focalizzare l'attenzione sulla capacità di perpetuazione della sua classe dirigente, capace di autorappresentare e sapientemente manipolare la propria memoria storica e la propria immagine.
PAOLA PAVAN
2) L, PIROTTA, Appendice, in La mostra sfatica cit, p. 163.
27) L, POMPILI OLIVIERI, 11 Senato romano nette sette epoche di svariato governo da Romolo fino a noi..., Il, Roma, 1886, p. 234.