Rassegna storica del Risorgimento

Repubblica Romana. Biblioteca di storia moderna e contemporanea
anno <1999>   pagina <388>
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Lauro Rossi
Ma veniamo al 1849. Ampia è la tipologia del materiale che s'incontra: tra quello a stampa troviamo bandi, manifesti, fogli volanti (con particolare riguardo alla Collezione Spada), volumi, opuscoli, periodici, alcune rac­colte di stampe; tra i manoscritti si segnala in particolare il fondo degli autografi di Giuseppe Mazzini; di un certo interesse anche le Carte Gerardi. Inizierei, tuttavia, con il sottolineare una collezione del tutto particolare, di recente rinvenuta nei fondi della Biblioteca: le carte salate del reportage realizzato da Stefano Lecchi nel 1849, proprio sull'assedio francese alla capi­tale. Lecchi era un fotografo probabilmente di origine milanese, un precur­sore della cosiddetta calotipia .4) La sua risulta essere la prima documenta­zione fotografica conosciuta su una guerra. Con il suo reportage egli ci ha fornito una testimonianza davvero preziosa dei danni subiti dagli edifici nella zona del Gianicolo, quasi volesse lasciarci indelebile segno della vio­lenta azione compiuta dai francesi contro la giovane repubblica. Le sue immagini sono con ogni probabilità ispirate dalla simpatia per il regime repubblicano e lasciano quindi ipotizzare una sua militanza nelle file demo­cratiche. Questa serie di foto, quarantuno, precede il famoso reportage sulla guerra di Crimea del 1855 di cui fu autore l'inglese Fenton, fino ad oggi considerato uno dei precursori in questo campo. Come noto sarà poi la guerra di secessione americana a dare grande fama alla cosiddetta schiera dei fotografi al fronte, creando così un nuovo genere che tanta fortuna avrebbe incontrato negli anni successivi. Delle foto scattate da Lecchi la Biblioteca di Storia moderna e contemporanea dovrebbe, tra breve, pro­durre un esauriente catalogo a stampa e ad esso rinviamo.
giugno 1880. Villari aveva già esposto il suo progetto un anno prima al convegno delle Deputazioni di Storia Patria riunitosi a Napoli. Nell'occasione si eia aperto un acceso dibattito per noi estremamente significativo su quale dovesse essere l'anno d'inizio della documentazione da raccogliere o, in termini più espliciti, a quale data si dovessero far risalire le origini del Risorgimento. C'era chi proponeva il 1815 e chi, come lo stesso Villari, propendeva addirittura per il 1847; alla fine prevalse la posizione di Carducci, che vedeva negli eventi del 1796 la genesi dell'Italia moderna. La proposta di Carducci fu accolta da Villari, il quale nel presentare il progetto in Parlamento richiamò l'esempio del grande Panizzi, che nella Biblioteca del Museo britannico aveva raccolto libri e documenti che servivano alla storia della rivoluzione francese. Sull'argomento e le sue successive fasi e sviluppi si rinvia, per una prima ma consistente informazione, a V. CARINI DAINOTTI, Biblioteche generali e biblioteche speciali nelle discussioni parlamentari, in Scritti di bibliografia ed eruditone in memoria di Luigi Ferrari, Firenze, 1952, pp. 117-167.
*) Su di lui mancano studi specifici. Un telegrafico profilo in P. BECCHETTI, Fotografi e fotografia in Italia 1833-1880, Roma, 1978, p. 104. Qualche rilievo in M. MIRAGUA, I luoghi dell'epopea garibaldina: reportage bellico e veduta' nella fotografia dell'Ottocento, in Garibaldi. Arte e storia: arte, Firenze, 1982, ad Ind.