Rassegna storica del Risorgimento
Repubblica Romana. Biblioteca di storia moderna e contemporanea
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1999
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Lauro Rossi
tatori, che si trovavano all'interno di una particolare prospettiva, di immergersi in un grande evento)24) incaricò il pittore belga Leon Philippet di eseguire un'enorme tela che avesse appunto per tema Roma nel 1849. Garibaldi il 3 giugno alla Porta S. Pancrazio. Tale dipinto era destinato all'Esposizione Universale di Torino nel 1884. Gli studii di questa tela si legge nell'opuscolo furono principiati nell'anno 1882 [e] sulla fine dell'estate di quell'anno il pittore Leone Philippet [li] terminò nel rapporto di 1/10, utilizzando come principale punto di osservazione il Belvedere della Villa Savorelli, luogo ove risiedevano le forze garibaldine nei giorni dell'assedio. La pittura della tela panoramica, sulla base del lavoro preparatorio del Philippet, fu iniziata a Milano nel febbraio 1883 e compiuta nell'agosto dello stesso anno. È bensì vero si legge ancora nell'opuscolo che nove o dieci artisti furono contemporaneamente impiegati a dipingere questa tela gigantesca che misura 1800 metri quadrati. Prima di essere trasportato a Torino, il dipinto fu esposto, all'interno di un edificio appositamente costruito, al Foro Bonaparte a Milano e sembra che ottenne un discreto successo di pubblico.
Ora questa tela, che fu pure esposta a Vienna, Bruxelles e Londra, è andata perduta nel corso del suo trasporto a Buenos Aires.25) Ne rimangono testimonianza l'opuscolo cui abbiamo accennato e un certo numero di fotografie che la riproducono, di cui una copia è conservata presso l'Archivio del Museo Centrale del Risorgimento.
LAURO Rossi
*fl più precisamente si definisce panorama un dipinto circolare disposto in modo che lo spettatore, situato nel mezzo, possa contemplarne con facilità qualsiasi elemento. 1 primi panorami si costruirono tra la fine del XVIII e il principio del XIX secolo e si diffusero in diversi paesi a partire dalla Francia. Lo sviluppo tecnico e, in specie, la nascita del cinematografo, allontanarono l'interesse da questo genere di spettacolo.
?5) Così afferma il Cartocci, il quale scrive che, a bordo dell'imbarcazione che la trasportava, scoppiò un'epidemia e la nave fu messa in quarantena; le operazioni di disinfezione insieme al calore e all'umidità determinarono la sua distruzione). A. CARTOCCI, La pretesa fotografìa cit., p. 514.