Rassegna storica del Risorgimento

Italia. Storiografia. Secolo XX
anno <2000>   pagina <6>
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l'ho scoperta bambino e da allora m'è rimasta nel sangue ed è diventata veramente cosa mia. Gli anni che sono seguili mi hanno reso più esperto, ma non meno innamorato di ogni suo angolo d'ogni sua fontana, di certe sue piazzette e strade che l'inesorabile necessità della trasformazione in città moderna ha soppresso anche nel ricordo dei più.
Per gli studi medi e superiori Alberto Maria frequentò il liceo Um­berto 1 (che nel secondo dopoguerra prenderà il nome di Pilo Alber-telH) in via Manin, accanto alla basilica di Santa Maria Maggiore. Alcuni suoi compagni di studi (Amerigo Rotellini, Cesare Legni, Attilio Cosattini, Cino Bacchiarli, ma soprattutto Renato Bartoccini) divisero con lui le spe­ranze dell'adolescenza e della giovinezza: tranne Bacchiani che studiata legge, si iscrissero alla stessa Facoltà universitaria romana (Lettere e Filoso­fia) e vi ascoltarono le lezioni di Nicola Festa, dì Cesare De Lollis, di Vit­torio Rossi, di Michele Rosi, di Amedeo Crivellucdi e del suo successore Pietro Fedele.
Antigliolittiano e vicino ai nazionalisti, iscritto dal 1 gennaio 1915 all'associazione Trento e Trieste e interventista, G. partecipò attivamente alle dimostrazioni e ai tumulti che coinvolsero gran parte degli studenti universitari romani. Con Renato Bartoccini ed altri due amici G. si recò nel gennaio del 1915 ad Avezzano, distrutta dal terremoto del 13 gennaio, per prestare aiuto ai terremotati. Rientrato a Roma, partecipò ancora alle mani­festazioni interventiste finché, entrata l'Italia in guerra, venne chiamato alle armi con gli studenti universitari ammessi al ritardo.
Il 1 giugno 1915 ebbe inizio la sua vita militare. Il 13 dello stesso mese partiva per Modena per frequentare un corso allievi ufficiali che durò tre mesi, due trascorsi nella città emiliana ed uno sotto la tenda alla Porret-ta. A Roma attese la nomina a sottotenente che arrivò il 26 settembre con destinazione Padova: dalla città veneta, in ottobre, fu inviato al fronte (Nella livida alba del 20 giunsi a Cividale e sentii per la prima volta lon­tano il rombo del cannone, Ricordi, p. 75).
Tra l'autunno del 1915 e il giugno del 1917 G. combatté, con il 42 reggimento di fanteria della brigata Modena (al quale dedicherà i Ricordi dì uno storico allora studente in grigioverde. Guerra 1915-18) sull'Isonzo, sull'altopiano di Asiago, sul Carso. La descrizione del conflitto fatta dal G. basata su appunti, brani di diario, corrispondenza familiare riesce a coniugare la vivacità dello stile ad una documentata autenticità senza indul­gere ad alcuna esaltazione retorica o alla pretesa di far parte della innume­revole e pregevole letteratura sulla prima guerra mondiale: