Rassegna storica del Risorgimento

Italia. Storiografia. Secolo XX
anno <2000>   pagina <11>
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Alberto Maria Ghisa/berli
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collega di Natalino Sapegno, di Francesco Arnaldi, di Leandro Zancan, di Vito Fazio-AUmayer, del grecista Bruno Lavagnini, degli storici del diritto Lauro Chiazzese e Camillo Giardina, di Giuseppe Cocchiara, di Raffaello Morghen e di Mario Fubini.
I corsi che G. tenne a Palermo (La prima crisi del potere temporale dei papi, Dal neoguelfismo agli statuti del 1848, La politica estera italiana e l'impresa libica) e i due volumi Uomini e cose del Risorgimento (1936) e Cospi-ragioni dei Risorgimento (1938) che pubblicò in quegli anni riflettevano, in parte, le ricerche che da diversi anni conduceva, e che erano apparse nella Rassegna storica del Risorgimento, sulla storia dello Stato pontificio e sul mondo settario nella prima metà degli anni Quaranta dell'Ottocento. La ricerca storiografica del G., infatti, si era andata sviluppando lungo alcuni filoni di storia dell'Ottocento italiano che non saranno più abbandonati: soprattutto Felice Orsini (di cui G. pubblicherà numerosi inediti nella Rassegna e in Camicia rossa, curerà le Lettere nel 1936 e le Memorie politiche nel 1946), la Roma di Gregorio XVI e di Pio IX, e la repubblica romana del 1849.
Dal 1935 l'Istituto ebbe un posto centrale nella vita di G., che vi dedi­cò tutto se stesso, anche se la sua azione era condizionata da un presi­dente (Cesare Maria De Vecchi di Val Cismon) abbastanza ingombrante (E. MORELLI, G. e l'Istituto per la storia del Risorgimento, in In memoria di Alberto M. Ghisalberti, p. 50). Anche della Rassegna storica del Risorgimento De Vecchi si occupava personalmente: gli capitò così di bloccare alcuni articoli e di disapprovare la pubblicazione di alcune recensioni di Adolfo Omodeo e di Paolo Alatri (che firmava Paolo Romano dopo i provvedi­menti razziali) accettate dal G. che aveva la responsabilità di quel settore della rivista. A partire dal dicembre del 1936 la nomina di De Vecchi a governatore militare e civile delle isole dell'Egeo portò ad una maggiore autonomia di G. nella gestione dell'Istituto e, in particolare, della Rassegna, anche se da Rodi De Vecchi continuava a controllare la rivista.
Le leggi razziali del 1938 segnarono profondamente la vita di G.: la moglie Marcella Minerbi fu costretta ad abbandonare l'insegnamento, il cognato Alberto Pincherle dovette lasciare l'Università di Cagliari e trasferir­si in Sud-America. L'odiosità di quei provvedimenti, frutto di una subordi­nazione totale alla Germania hitleriana, segnarono l'inizio del distacco di G. dal fascismo.
Non è un caso, certo, che una delle più note opere del G., la Introdu­zione alla storia del Risorgimento, scritta in questi anni e stampata nei primi mesi del 1942, sia dedicata alla moglie già colpita, come abbiamo visto, dai provvedimenti razziali con la significativa scritta per la comune