Rassegna storica del Risorgimento
Italia. Storiografia. Secolo XX
anno
<
2000
>
pagina
<
15
>
Alberto Maria GbisalberH
15
per motivi di sicurezza. Rientrato a Roma dopo l'occupazione della cittadina da parte dell'esercito tedesco, G. visse clandestinamente i nove mesi dell'occupazione tedesca, mantenendo rapporti con Federico Comandini del partito d'Azione e con Umberto Zanotti Bianco del partito liberale, trasformando il Vittoriano (come scrisse il generale di divisione Francesco Biondi Morra, capo dell'Ufficio storico dello Stato maggiore) in un nascondiglio di armi e in un luogo di rifugio e di convegno di perseguitati e cospiratori a molti dei quali ebbe a procurare sussidi anche notevoli mediante contatti con alcune organizzazioni della Resistenza. Per questo comportamento coraggioso il G. ebbe il 22 luglio del 1949 un encomio solenne per essere riuscito ad occultare e a sottrarre alla cattura parte dell'archivio storico dell'esercito.
Prima della conclusione delle ostilità, nell'ottobre 1944, Gaetano De Sanctis fu nominato commissario alla Giunta centrale per gli studi storici e ai singoli Istituti. Con la carica di segretario generale G. si dedicò tutto alla ricostituzione dell'Istituto per la storia del Risorgimento, a riannodare i rapporti con i soci, a ristabilire i rapporti intemazionali, finché, nel 1952, divenne presidente dell'Istituto: un atto di giustizia (come scrisse De Sanctis al G.) verso di Lei che tanto ha fatto e fa per l'Istituto e che con tanto altruismo nasconde le proprie benemerenze sotto il nome del Commissario .
Con rinnovato entusiasmo e in condizioni molto difficili, G. riuscì ad allacciare stretti rapporti di collaborazione con paesi europei ed extraeuropei, modificò lo Statuto dell'Istituto dando larga autonomia ai comitati provinciali i cui presidenti, liberamente eletti, entrarono a far parte della Consulta dell'Istituto alla quale spettò, tra l'altro, l'approvazione dei bilanci. Alle due serie tradizionali di pubblicazioni Fonti e Memorie (che durante la sua presidenza passarono da 51 a 124) ne aggiunse una terza dedicata agli Atti dei Congressi L'intervento di studiosi qualificati ai congressi, l'alto livello delle collane scientifiche, l'apertura della Rassegna storica del Risorgimento agli studiosi italiani e non italiani prescindendo dalla loro collocazione politica o ideologica, contribuirono a fare dell'Istituto un punto di riferimento per tutti gli studiosi della storia italiana tra le riforme del secolo XVIII e la prima guerra mondiale.
A Luigi Bulferetti, presidente del Comitato torinese dell'Istituto che gli aveva espresso timori, prima delle elezioni del 18 aprile 1948, per la pubblicazione di un suo articolo sulla Rassegna, G. rispose il 17 aprile:
Prima di tutto La prego di togliersi dalla testa che le elezioni del 18 aprile abbiano in qualsiasi maniera ad influire sulla accettazione o meno degli articoli per la