Rassegna storica del Risorgimento
Italia. Francia. Storia politica. Secoli XVIII-XIX
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2000
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26 Pasquale Villani
funzione notarile. U 6 gennaio 1794 Lachèze comunicando la partenza di Eymar, scriveva: Debbo alla verità di dire che è partito di qui con la stima pubblica e il rimpianto dei patrioti.
Anche per i patrioti liguri, soprattutto per quelli in contatto con Lachèze e Eymar, si può sostenere che, fino al 1793, su di essi avessero influito soprattutto Condorcet, Brissot e generalmente i girondini. Per quanto attiene alla politica da seguire verso il governo genovese, soprattutto in vista di conseguire successi nella guerra contro il Piemonte, sembra prevalere in questi mesi anche in Lachèze, come era accaduto ad Eymar e mi riferisco ai suoi dispacci a partire dal luglio 1793 e alla relazione del marzo 1794 una posizione molto più dura e nella sostanza più vicina a quella di Tilly, anche se più attenta al rispetto di alcune forme e agli interessi dei ceti della borghesia cittadina. L'attacco inglese in ottobre, la perdita e la riconquista di Tolone, l'atteggiamento giudicato ambiguo del governo genovese, avevano molto contribuito al mutamento.
La svolta si traduce anche in una distensione nei rapporti con Tilly e in una qualche collaborazione, alla quale del resto per ufficio i due erano tenuti. Soprattutto la riconquista di Tolone aveva avuto a Genova forti ripercussioni che sono con immediatezza raccolte e forse enfatizzate da Lachèze, il quale, molto colpito dalla esultanza popolare per la vittoria sui ribelli, aveva commentato il 23 dicembre: i genovesi ci amano e ci ammirano e aspirano ad imitarci e ad avere un governo democratico [...]. Il popolo partecipa alla gioia per istinto e sembra identificarsi col nostro trionfo che è per lui quello della buona causa. I negozianti sembrano un po' troppo occupati dei loro interessi mercantili [...] quanto ai nobili, essi sono qui ciò che sono dappertutto e solo l'ambizione li guida .
In un successivo dispaccio (28 dicembre) il console riprende il tema e svolge più ampiamente le sue idee sui rapporti con Genova e più in generale con rifalla. La joye de la prise de la ville infame se soutiene toujours au méme degré, je puis dire d'exaltation . Si parla apertamente a Genova di una riforma completa nel governo, altri prevedono una rivoluzione che farebbe di questo paese un dipartimento della Francia, altri ancora l'istituzione di una seconda repubblica unica di tutta l'Italia. Io ascolto e lascio maturare queste idee scrive il console . Nell'attesa mi confermo sempre più nel mio piano originario che è di far entrare delle truppe sul territorio genovese appena il tempo potrà permetterlo per attaccare il Piemonte e Oneglia. Un piano più ampio potrà seguire poi a misura dei primi nostri successi. Io non propongo le mie idee che con circospezione. Io voglio, io desidero la libertà del popolo, ma innanzi tutto il consolidamento della nostra repubblica .