Rassegna storica del Risorgimento

Italia. Francia. Storia politica. Secoli XVIII-XIX
anno <2000>   pagina <33>
immagine non disponibile

P.F. "Lochete e i patrioti italiani 33
Bonaparte e Saliceti erano stati pienamente convincenti e Lachèze si fa fedele portavoce delle loro considerazioni.10) Le istanze, le aspettative e le disillusioni dei patrioti italiani passano in secondo piano.
L'episodio di Livorno
Non sappiamo però se il precedente atteggiamento abbia avuto qual­che peso nelle denunzie e nelle difficoltà che Lachèze incontrò poi nella sua carriera. Un peso certamente lo ebbe il successivo episodio che lo vide in contatto con i patrioti toscani e coinvolto in un tentativo di rovesciare il Granduca.
Alla fine di giugno del 1796, dopo l'occupazione francese di Livorno e la nomina di Belleville a console di quella città,11) Lachèze era stato chia­mato dai commissari Saliceti e Gatrau ad aiutare Belleville nel lavoro di ricognizione dei beni nemici in quel porto, che era diventato un importante punto di appoggio degli inglesi Era un momento di tensione con il Gran­duca. Alcuni degli occupanti francesi e un gruppo di patrioti toscani pensa­vano che fosse venuto il momento di fare la rivoluzione, deporre il Gran­duca, republicaniser la Toscana. L'episodio venne alla luce nei primi mesi del 1797, quando Francesco Slop, il patriota pisano con cui Lachèze era stato in contatto fu inquisito dalla polizia toscana, fece il suo nome e alla fine fu esiliato. La partecipazione al complotto fu contestata a Lachèze, che rischiò di perdere il posto e non attraversò certamente un momento facile, perché alle accuse di interferenze politiche si aggiunsero denunzie di malversazioni Nella sua difesa12) il console di Genova narra di aver conosciuto Slop nel suo ultimo viaggio a Livorno nel giugno del 1796.
10) Nell'ottobre del 1796, almeno per quanto attiene alla politica da seguire verso Ge­nova Lachèze sembra perfettamente allineato sulla posizione di Bonaparte. Cfr. G. As> SERETO, op. àt., p. 36.
n) Il 3 febbraio 1796 Delacroix annunzia a IVtiot la nomina di Belleville come console a Livorno e gli scrive che arriverà al più presto, il 15 marzo Miot attendeva ancora con impazienza l'arrivo di Belleville. Al principio di marzo Lachèze andava a Portoferraio dove sperava di procurare un milione per l'armata da una preda inglese. Saliceti aveva dato l'ordine lodando infinitamente la condotta del console; ripeteva le lodi il 9 marzo. Per compiere la sua missione Lachèze doveva anche recarsi a Livorno. La presa era stata fatta dal corsaro Le Tonnant. Fourcadc, che scrive da Livorno 1*11 marzo, spera che le misure di Lachèze saranno efficaci Saliceti informa che Lachèze ha incontrato difficoltà da parte dell'equipaggio del corsaro e che si è dovuto accontentare di 430.000 lire di tratte. Queste notizie si traggono dallo spoglio del volume di Leonardi, passim.
ty AMAEP, Correspondance consulaìre cit, f. 419 sgg., Ietterà del 30 ventoso, 9 marzo 1797.