Rassegna storica del Risorgimento
Italia. Francia. Storia politica. Secoli XVIII-XIX
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2000
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36 Pasquale Villani
Belleville e da Miot, ma non potè evitare una sospensione o quanto meno un trasferimento, che sembra talora trasformarsi in una temporanea promozione. In effetti il Direttorio nel marzo '97 lo privò del consolato a Genova nominando al suo posto Belleville. Il provvedimento provocò una risentita lettera di Lachèze al ministro Delacroix accusato di non averlo nemmeno ascoltato in questa circostanza dopo due anni di collaborazione. In difesa intervenne anche Marbot, membro del consiglio degli Anziani, che chiedeva che Lachèze potesse difendersi e ricordava che il console era stato allievo di Condorcet, aveva fatto la rivoluzione nel dipartimento di Correze, era stato deputato alla Legislativa, si era fatto conoscere per scritti utili alla causa della libertà ed era stato amico di illustri vittime perite dopo il 31 maggio-2 giugno 1793. Quelle giornate, che avevano segnato la caduta dei girondini e che sono definite da Marbot come una catastrofe, avevano condotto Lachèze vicino al patibolo, dal quale era stato miracolosamente salvato da Danton. La destituzione sarebbe avvenuta il 14 febbraio 1797, o forse si trattò soltanto di una sospensione, perché di certo quando fu nominato segretario d'ambasciata e incaricato d'affari a Napoli era ancora indicato come console generale a Genova. Queste vicende non sarebbero comprensibili se non si tenesse conto dei mutamenti che avvennero in quel periodo anche nel governo francese e soprattutto del 18 fruttidoro (4 settembre 1797). Si può ritenere che come quell'avvenimento provocò il richiamo del moderato Cacault da Firenze, così contribuì alla riabilitazione di Lachèze che si era mostrato più sensibile alle istanze dei patrioti italiani
1M missione a Napoli
Il 4 pluvioso dell'anno VI (12 gennaio 1798) il console generale a Genova fu infatti nominato segretario d'ambasciata a Napoli.14) La data della sua nomina precede di qualche giorno quella di Garat, al quale era culturalmente e politicamente molto vicino, come ambasciatore. Lachèze scriveva da Parigi il 7 ventoso (17 febbraio) al ministro degli esteri Talleyrand accettando con riconoscenza il posto che gli era stato assegnato. Egli era dunque a Parigi in quel periodo e si mise in viaggio per Napoli senza fretta. H 23 maggio scriveva da Livorno. Il 30 maggio (11 praìrial) era a Napoli e inviava al suo ministro un dispaccio dal quale appare lo stato d'animo tutto particolare con cui prendeva possesso del suo incarico, che, per le elezioni di Garat nel Consiglio dei Cinquecento, era diventato quello di incaricato di
>4> E non a Genova, come risulta erroneamente dalle notizie biografiche in AMAEP, Persomi! àt