Rassegna storica del Risorgimento

Italia. Francia. Storia politica. Secoli XVIII-XIX
anno <2000>   pagina <39>
immagine non disponibile

P.F. Lachèfg e i patrioti italiani 39
Torino, o la decisone dei giudici napoletani di non servire le passioni della corte. Non trascurava di notare che tra i detenuti dichiarati innocenti si trovavano parecchi giovani appartenenti alle più importanti famiglie della nobiltà napoletana. Notava anche che Ì detenuti erano usciti di prigione accompagnati da un numeroso seguito di parenti ed amici e che la loro liberazione era avvenuta, per una strana coincidenza, proprio il 14 luglio nel giorno in cui i repubblicani francesi celebravano la loro festa nazionale. Pur senza partecipare allo spettacolo delle vittime restituite alla libertà il popolo avrebbe mostrato, secondo Lachèze, un certo compiacimento e tutta la città era in allegria. A parte le ipotesi e le interpretazioni è interessante la notizia che i patrioti avevano inviato al rappresentante francese uno dei loro capi, già conosciuto da Garat, il cui nome ovviamente manca, per pregarlo di esprimere al Direttorio la loro riconoscenza e la loro devozione e parti­colari ringraziamenti all'ambasciatore Garat.
Seguono poi le considerazioni politiche di Lachèze che scrive di non volere e di non potere esaminare fino a che punto i rivoluzionari napole­tani erano guidati dall'amore per la libertà e per il loro paese, se erano realmente gli amici della Francia e quale grado di esperienza e di lumières avrebbero potuto portare in una rivoluzione. Si rimette per tutto questo al giudizio di Garat che aveva avuto il tempo di conoscerli meglio. Nella loro difesa le persone dei detenuti (les hommes) e un debito da pagate ai napo­letani avevano certamente contato meno dei principi della rivoluzione e dell'onore nazionale francese. Actuellement les principes et cet honneur national sont mis à couvert H s'agit de veiller sur les passions des individus et en calculer les chois pour en tirer un plus grand avantage pour la Ré-publique et pour le pays .
Nel passo cifrato Lachèze afferma che all'arrivo di Garat vi era un solo partito a Napoli, quello del dispotismo, ora ve ne è anche un altro, quello dei rivoluzionari. Le premier, vous le savez, crains, deteste et persecute les francais. Le second ne sera guere propre de long tems qu'à faire des sottises. L'un tend à decroitre quoiqu'il n'ait encore rien perdu de sa force réelle. L'autre ne pouvra rien tenter tant qu'il ne sera pas soutenu plus ou moins et favorisé par le francais .
Il diplomatico nel concludere teneva conto delle preoccupazioni del Direttorio di evitare la rottura con la corte di Napoli e della incertezza sulla forza reale dei rivoluzionari e quindi affermava: Je vous prie, citoyen ministre, de bien pescr ces riflexions parce que si elles sont jusfces, et qu'en meme tems, on veuflle prendre de l'ascendent dans ce pays ci, sans s'exposer à une ruprure, il est necessaire de nourrir ici de divisions et de laisser par là le ressort du gouvemement tellement s'usurer qu'il vienne à