Rassegna storica del Risorgimento
Italia. Orvieto. Storia dell'arte. Secolo XIX
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2000
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La .paia di F.A. Gualterìo 43
anche accese, si comincia a parlare di una totale perdita della ragione, sia da parte dei contemporanei che dai biografi
Il primo pesante giudizio ci viene, Gualterio ancora in vita, da Francesco Misurali che lo ricorda nella sua monumentale, seppur superficiale, opera Da Novara a Roma, edita nel 1869,5) ma sicuramente completata dopo la presa di Roma di cui parla nel V volume. Dell'ex ministro, al quale pure riconosce di essere stato patriota di core grandissimo e di bello ingegno, scrive: mentre scriviamo la mano del fato si aggravò sovra di esso e gli tolse la vita dello spirito, il senno, sicché è peggio che morto . E passando poi a descrivere brevemente i suoi incarichi, aggiunge: Dappertutto suscitò tempeste grandissime; dappertutto lasciò tracce profonde di lotte personali e di guerre di partito. Vedeva dovunque un cospiratore ed una cospirazione e si può dire che prima del naufragio totale della sua povera mente, un punto del di lui criterio aveva già sinistrato, sicché, antico cospiratore e settario, gli si era fitta in capo la mania delle vendite di carbonari e delle sante ve berne e avrebbe fatto in breve del regno un vasto spionaggio se in tempo non lo si fosse indotto a ritirarsi .
A pochi giorni dalla morte giunge il ricordo ufficiale pronunciato dal vicepresidente Francesco Maria Serra in Senato il 24 febbraio 1874,6) così introdotto: Il marchese Filippo Antonio Gualterio, membro chiarissimo di questo augusto Consesso chiuse nel giorno 10 del corrente mese la sua carriera mortale, troppo breve in ragione della sua durata, ma assai feconda di azioni commendabili e di benemerenze verso la patria ed il Re. Ed è interessante notare questo riferimento al re poiché uno degli aspetti che devono essere maggiormente indagati nella carriera di Gualterio è proprio lo stretto e personale rapporto con Carlo Alberto prima e con Vittorio Emanuele poi che lo resero devotissimo alla casa di Savoia J) L'intervento di Serra continua col ricordare le illustri origini, lo slancio e l'impegno nel Risorgimento nazionale sostenuto, oltre che con il coraggio, con le sostanze familiari e di seguito: Non disertò mai il suo posto, o nel campo di battaglia, o nelle aule parlamentari, o nei Consigli della Corona. Dopo il lungo e lusinghiero elogio, il discorso si chiude con le tinte del dramma: Vita
9 L'opera, in sci volami, dì cai uno di documenti, fu pubblicata a Bologna a partire dal 1862; le citazioni seguenti sono tratte dal V volume, Bologna, Società tipografica dei compositori, 1869, pp. 406-407.
9 Rendiconti del Variamento italiano. Discussioni del Senato del Regno. XI legislatura, sessione del 1873-74, Roma, Cotta e comp. Tipografi del Senato del Regno, 1874, Tornata del 24 febbraio 1874, p, 247.
?) RAFFAELE DE CESARE, Roma e lo stato del papa. Dal ritorno di Pio IX al XX set-tenore, voi. I (1850-1860) f Roma, Fotzanj e C. Tipografi-Editori, 1907, p. 240.