Rassegna storica del Risorgimento
Italia. Orvieto. Storia dell'arte. Secolo XIX
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2000
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44 Stefania Magliani
agitata, fortunosa, poco lieta fu la sua. L'ultimo periodo di essa fu anzi infelicissimo per molti rispetti. Infelicissimo certo: gli oppositori politici, la malattia, la morte della figlia ma, vorrei aggiungere, tutto ciò non doveva aver completamente fiaccato il suo spirito e sconvolto la sua mente se soltanto due mesi prima, il 13 dicembre 1873, era nella stessa aula dove Serra lo ricordava, a difendere con fermezza e lucidità le sorti del duomo della sua città natale.8)
Nel 1875 appare una commossa commemorazione, opera di Francesco GilardinL L'autore sviluppa una dettagliata biografia esaltando gli innumerevoli meriti del marchese; giunto agli ultimi anni di vita ricorda la nomina a ministro dell'Interno tra l'ottobre del 1867 e il gennaio 1868, esperienza breve poiché: Contro di lui si levò tutta armata l'opposizione della Camera elettiva, specie i Meridionali, alla quale fu con mirabile docilità immolato, vittima inconsapevole, dal suo partito, quasi non dissi, dai suoi Colleghi medesimi.?) Poco dopo fu nominato ministro della Real Casa, rimanendo in carica fino al novembre 1869: Cacciato dall'alto Uffizio per la rigida ortodossia costituzionale del Ministro Lanza, tornò alla vita privata col cuore ferito e la mente non più serena. La terribile infermità, che lo ha condotto al sepolcro prima del tempo, ebbe inizio da quel dolore, che poteva anche essergli risparmiato. Subito dopo continua: Spentosi in lui quasi affatto il lume della intelligenza, stette alcun tempo in una casa di salute presso Pistoia, e quando ne uscì, nei primordi del 1872, mostrava di avere l'animo più calmo e le sembianze più liete.10) Prendendo per buona l'informazione di Gilardini c'è da credere che rimanesse ben poco in ospedale se F8 settembre del 1871 poteva scrivere la lettera qui pubblicata. Nel 1872 a mettere nuovamente alla prova il suo spirito e la sua mente sopraggiunse la morte della figlia Adele, a soli 25 anni. A conclusione del suo saggio, Gilardini accosta significativamente Gualterio a Torquato Tasso di cui l'immaginazione era la [...] naturale nemica. Anche il marchese, per effetto di essa: Vedeva in tutto congiure e cospirazioni e procedeva Egli stesso come un cospiratore in troppe cose sue [...] pareva uomo iroso e rabbioso e talfiaxa ancora ingiusto, e non era che pieno di sospetti e di paure, quando l'ombra della fantasia alterava davanti al suo giudizio la semplice realtà delle cose .in Una interpretazione questa che, pur venendo da un sincero estimatore, non si discosta affatto da quella del Mistrali.
) Rendiconti delParlamento italiano cit., Tornata del 13 dicembre 1873, pp. 89-91. 9 F. GILARDINI, op. eii., p. 13. "9 Ibidem.
m ivi, p. 19.