Rassegna storica del Risorgimento

Italia. Orvieto. Storia dell'arte. Secolo XIX
anno <2000>   pagina <49>
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ha tarsia di F.A. Gualterio 49
quindi nelle sette incontentabili, la condanno nei partiti che ne fanno go­vernativo istrumento [...] Severo senz'odio, ammiratore senza idee precon­cette e senza secondo fine.28)
La biografia di Gualterio presenta ancora troppi lari oscuri per poterne scrivere con cognizione l'epilogo, ma le osservazioni di Nada e della Mon­tale sembrano più pertinenti rispetto alla etichetta di pazzo e fuori di cervello dei biografi precedenti.
Dal poco che abbiamo potuto ricostruire, Filippo Antonio era di ca­rattere fermo e severo, di grande memoria e vivace intelligenza; fedele, senza compromessi, alle sue idee; lavoratore indefesso, prolifico e arguto nella penna; autore di numerosi lavori storici, lo scritto che fu più noto ai contemporanei è certamente il promemoria sulle condizioni dello Stato pontificio che Cavour portò al congresso di Parigi e che De Cesare ha definito: Ispirato lavoro di una eloquenza impressionante e perciò desti­nato a produrre effetto nel mondo liberale d'Europa, e lo produsse.29) Conoscitore degli uomini, completamente disingannato rispetto alla natura umana riteneva che tutti avessero un prezzo, e non c'è da dargli torto se nel numero dei suoi informatori sull'attività di Garibaldi è da annoverare anche Stefano Canaio, genero del generale.30) Ebbe una vita prodiga di onori ma costellata di ostacoli: per gli uni e per gli altri, non risparmiò energie ed averi; negli ultimi anni pagò certo il prezzo di tanto impegno. Fu probabilmente, anche se non abbiamo riscontri documentari, ricoverato in ospedale. Purtroppo l'archivio della casa di cura di Collegigliato, confluito in quello dell'ospedale psichiatrico, è attualmente in giacenza presso la ASL di Pistoia e non è ordinato, né consultabile. Grazie alla gentilezza della dotto­ressa Daniela Pirolo, medico dirigente della suddetta ASL, che ha fatto approntare una prima ricerca, sappiamo che non esistono cartelle cliniche per il periodo in oggetto, venendo così a mancare la prova di un effettivo ricovero. Ciò che però è emerso di interessante è che negli anni settanta dell'Ottocento l'ospedale non si configurava come struttura esclusivamente psichiatrica, caratterizzazione che avrà invece nel decennio successivo, ma anche come sanatorio, oltretutto di grande prestigio, con presenze anche straniere. Tenendo conto poi del racconto di Piero Barbera sullo stato apparente di salute del marchese, non si può dare per scontato che il rico-
2 FILIPPO ANTONIO GUALTERIO, Gli ultimi rivolgimenti italiani, parte I, Firenze, Le Mounier, 1850, p. 4; l'opera in 4 tomi, edita tra 1850 e il '51, ricca di documenti, ripercorre le vicende del Risorgimento dai primi moti alla vigilia del 1849; essa è tuttavia ancora oggi poco studiata e quasi mai citata dagli studiosi del periodo.
25) R. DE CESARE, op. cit., p. 241.
3Q -Cfr. B. MONTALE, op. eil.t pp. 107 e sgg.