Rassegna storica del Risorgimento
Italia. Orvieto. Storia dell'arte. Secolo XIX
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2000
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Lg patria <ff F.A. Gualterio 57
diritto di proprietà, azione e giurisdizione sul duomo e sui beni annessi.52) A mutare questo stato di fatto intervenne però il regio decreto 2 dicembre 186653) che stabiliva un nuovo regolamento per ramminis trazione dell'Opera di Santa Maria della Stella, o del duomo, che andava a sostituire quello comunale del 1864, ignorando che si trattava di un atto deliberativo del Consiglio municipale. Le variazioni risultano consistenti; innanzitutto il presidente è nominato dal re (art. 2), la deputazione può essere sciolta per decreto (art 4), ma, cosa più importante, vengono aboliti gli articoli 1 e 19 del precedente regolamento relativi alla proprietà.
Il decreto ebbe come immediata conseguenza la richiesta da parte del Fondo culti della quota di concorso, mai pagata prima dall'Opera in quanto ente comunale e laico, mentre ora veniva considerata come fabbriceria.54) L'Opera si oppose al pagamento portando la vertenza davanti al tribunale di Orvieto; la sentenza fu emessa il 9 marzo 1869: questa lasciava impregiudicata la questione relativa alla natura giuridica dell'ente e con la formula solve et repete costrinse l'Opera a pagare la quota di concorso.55)
Successivamente con la legge 11 agosto 1870 venne stabilita l'alienazione e la conversione in rendita dei beni immobili delle Fabbricerie, tale rendita veniva poi gravata da una tassa straordinaria del 30, ad eccezione degli edifici di culto dichiarati monumento per regio decreto. A questo punto si colloca la proposta di Gualterio il quale riteneva che con la trasformazione del duomo in monumento nazionale sarebbe terminata ogni vertenza e lo Stato avrebbe provveduto alla manutenzione e restauro dell'edificio liberando l'Opera da tale onere, oltre che dal pagamento della tassa straordinaria.
s Art 1: Il Comune, proprietario del Duomo, esercita l'Amministrazione per mezzo di una Commissione dal medesimo delegata; art 19: Indipendentemente dall'attuale regolamento organico dell'amministrazione dell'Opera di Santa Maria della Stella, il Municipio dichiara di voler mantenuti ed a sé riservati tutti quei diritti di proprietà, azioni e giurisdizioni dal medesimo in ogni tempo esercitati nel Duomo, suoi beni ed annessi alla predetta amministrazione. L'intero regolamento è riportato in ivi, pp. 6-
53) Il testo del decreto, in 24 articoli è integralmente riportato da Perali, pp. 12-17.
M) Il noto decreto Pepoti dell'I 1 dicembre 1860 sulla soppressione delle congregazioni religiose, assegnava una quota di concorso ad alcuni enti e fondazioni da devolvere alla Cassa ecclesiastica. Le fabbricerie in realtà erano istituzioni molto simili e a volte sovrapponibili alle Opere in quanto avevano come scopo quello di provvedere al mantenimento e al restauro degli edifici di culto, all'amministrazione dei loro beni e, in alcuni casi, anche alle spese per l'esercizio del culto; ciò che però l'Opera di Orvieto rivendicava era la sua natura laica. Con il regio decreto n. 3036 per la soppressione delle corporazioni religiose del 7 luglio 1866 viene costituito il Fondo per il culto (arti 25 e sgg.).
*5> P. PERALI, Memoria CÌL, p 23.