Rassegna storica del Risorgimento
Italia. Orvieto. Storia dell'arte. Secolo XIX
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2000
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58 Stefania bAagliani
Le autorità locali, nel colloquio con il Nostro, erano apparse ben disposte al dialogo anche se, a fronte della richiesta del regio demanio in esecuzione della legge 11 agosto 1870, avevano inviato una lettera di protesta al ministero delle Finanze ribadendo la proprietà comunale e la natura laica dell'ente. Il ministero rispose in data 14 settembre 1871 appellandosi al regio decreto del 1866 e alla sentenza del tribunale di Orvieto del '69 e sentenziando che: La stessa Opera deve quindi ritenersi soggetta alla conversione degli stabili in rendita ed alla tassa del 30 a tutto il 1870, giusta gli articoli 1 e 5 della legge 11 Agosto 1870 Allegato P, come vi sono soggette le altre opere parrocchiali e Fabbricerie.56) H 15 dicembre la commissione municipale amministrativa dell'Opera presentò nuova istanza al tribunale di Orvieto contro le disposizioni del regio demanio, il quale intanto con il 1 gennaio 1872 si impossessò dei beni dell'Opera.
Tra i tanti litiganti chi faceva le spese delle continue dispute era il duomo che, senza legittimi proprietari e senza fondi, procedeva nel suo degrado. Sull'argomento intervenne più volte in Senato l'onorevole Guaite-rio, il suo ultimo contributo è del 13 dicembre 1873, alla vigilia della morte: Altre volte ebbi a parlare in Senato per raccomandare le condizioni di quell'altro gran monumento dell'Umbria che è il Duomo di Orvieto, il cui soffitto è in uno stato deplorevole al punto che piove dentro la chiesa, e si è costretti ad assistere alla messa col cappello in capo; quindi occorre mettervi riparo, per impedire che col tempo non ne venisse maggior danno.57) L'intervento continua con il ricordare le enormi spese sostenute dalla provincia per il restauro dei mosaici della facciata, degli interni e del coro. Il ministro della Pubblica istruzione Scialoja58) risponde che fin dal 1869 erano stati chiesti sussidi per la ricostruzione dei tetto, che il ministero aveva promesso a condizione che la spesa fosse ripartita in più anni e con il concorso dell'Opera e del comune. L'Opera aveva accettato l'offerta e domandato, nel frattempo, un contributo per il restauro della cappella del Corporale, a cui il ministero aveva risposto stanziando . 4.000; per i tetti si attendeva ancora il bilancio per la ripartizione delle spese.5?)
H 19 marzo 1874, con regio decreto, furono riconosciuti al duomo i requisiti sufficienti ad essere dichiarato monumento nazionale. H 1 aprile,
*) Ivi, p. 28.
s7) Cfr. nota 8.
Antonio Scialoja già ministro delle Finanze dal 31 dicembre 1865 al 17 febbraio 1867, fu al dicastero della Pubblica Istruzione dal 5 agosto 1872 al 6 febbraio 1874.
5y> La A ndrcani riporta un documento senza data riguardane una periata relativa al restauro da effettuarsi dei tetti delle tre navate (...) (op. cit., p. 447, doc. n. 398) che è sicuramente da ascriversi a questo periodo.