Rassegna storica del Risorgimento

Italia. Orvieto. Storia dell'arte. Secolo XIX
anno <2000>   pagina <60>
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60 Stefania Magliari
ridurla al pristino suo stato originale erano già farti: si è tolto a mano destra il sepolcro murato contro la parete, che era del card. Nuzzi, restando però perdute le pitture che ci erano prima che quel sepolcro fosse murato, e specialmente uno dei poeti o filosofi che faceva pendant a quello di Averroè. Fu tolto del tutto l'altare laterale della Pietà, lasciando isolato dalla sua base il magnifico gruppo dello Scalza. A sinistra, nella mia cappella, fu tolto tutto il fregio dorato estemo, del secolo XVII, che formava una barocca cornice. Sul resto della cappella si ridurrà, con mio pieno consenso, come si crederà meglio. L'altare e le lapidi ai lati fecero sparire le pitture che forse vi erano e non si rimpiazzeranno. Non sarà difficile fare un altare di stile e porvi le lapidi di terra. Vi doveva essere una Santa Agnese, alla quale era dedicato l'altare fino dal secolo XTV. L'Operajo che fece dipingere il Signorelli era appunto di mia casa. In ogni modo, per mia parte, dò fin d'ora i più ampli consen­si per il restauro quale si crederà di fare. Quanto all'altare maggiore sono state tolte le statue laterali e abbassata la raggiera che toglieva la luce, ma conviene fare l'altare di stile come si crederà meglio, ed è deplorabile che la pittura della parete contro la quale è murato l'altare con tutti gli accessori sia perduta.
Il coro basso per i Canonici è tenuto distante dal muro. Questi tengono ad officiare la cappella e fecero causa col Comune e la vinsero. Furono allora così collocati gli stalli di guisa che rutta la pittura si vedesse. Però il Comune è nella determinazione di rinnovare la causa come vero e indubitato padrone della Chiesa. Ogni difficoltà verrebbe meno qualora la Cappella fosse dichiarata monumento di conto dello Stato. Con ciò l'Opera sarebbe avvantaggiata di un qualche supporto fisso, cosa estremamente necessaria, perché pensare alle spese ordinarie e straordi­narie di quel monumento con la sola dotazione di rendita che l'Opera possiede è impossibile.
Parlai col Sotto-Prefetto, col Sindaco e con l'Opeiajo Pennacchi e li lasciai nelle migliori disposizioni di secondare quelle misure che Ella credesse opportune per il restauro completo e la buona manutenzione della cappella. E di queste disposizioni, a me pare che si possa profittare. Se mi saranno note le sue determi­nazioni io continuerò ad occuparmene.
In questa circostanza POperajo mi consegnò un ricordo per raccomandarle una pendenza, la quale sarebbe di urgente bisogno avesse una evasione nel suo Ministero. Non avendole potuto parlare a voce, la trasmetto qual'è sotto forma di ricordo fatto per me e vi aggiungo tutte quelle raccomandazioni che avrei potuto farle a voce.
Spero che avrà ricevuto l'altra mia lettera e attendo da lei le direzioni che mi sono permesso di chiederle per portare a compimento l'iniziato affare. Mi creda pertanto, con tutta considerazione
Suo Dev. e Obbl. F.A. Gualterio