Rassegna storica del Risorgimento
Italia. Storia politica. Secolo XX
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2000
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Sorel e D'Annuncio 65
versato ogni giorno si sarebbe potuto soltanto ridere davanti alle scene di questa commedia dell'arte.20)
Dopo l'entrata in guerra dell'Italia, capì subito che gli italiani si andavano rapidamente rassegnando alla dura sorte e cercavano di farsi coraggio in mezzo ad un'avventura che poteva essere disastrosa; emergeva infatti, nell'atteggiamento di favore espresso da molti italiani nei riguardi delle fantasiose elucubrazioni di D'Annunzio, preso addirittura per un nuovo Dante, un difetto di serietà che permetteva dì credere che D'Annunzio e i futuristi rispecchiassero bene lo stato d'animo del paese; era dunque probabile che l'Italia fosse la nazione in cui gli effetti morali della guerra sarebbero stati particolarmente disastrosi, dal momento, osservò, che i buffoni erano in grado di dirigere ogni cosa per un pezzo.21) Invitò i socialisti a non farsi sommergere in una Unione sacra con D'Annunzio, il re e la Massoneria e ad essere abbastanza abili da non evolvere verso l'unione delle classi.22)
Il 15 agosto definì del tutto nauseante il volo dannunziano su Trieste, effettuato mentre tanta brava gente si faceva uccidere sul Carso,23) e il mese dopo espresse la previsione (dobbiamo dire azzeccatissima) che dalla guerra sarebbero usciti rafforzati socialisti e cattolici, augurandosi al contempo che essa risultasse funestissima per i liberali conservatori capeggiati da Salandra, mostratosi degno collega di D'Annunzio.24) Un D'Annunzio che, diventato altissimo poeta , veniva ormai preso per un emulo di Dante, cosa che non gli sembrava affatto, rassicurante per l'Italia contemporanea, come disse in una intervista 2Opinion di quelle settimane,
2 G. SOREL, Lettere a Benedetto Croce cit, p. 217. Da parte sua Croce, invitando negli stessi giorni Prezzoline a desistere dalla violenta campagna interventista portata avanti dalla Voce politica, definiva deplorevole lo spettacolo che davano le minoranze interventiste con il tentare di forzare la mano al Parlamento mercé soprusi di piazza o istigazioni delittuose (cfr. B. CROCE-G. PREZZOLIMI, Carteggio. II: 1911-1945', Roma, 1990, p. 451). Sul bagno di sangue provocato dalla guerra mondiale si veda ora J. WENTER, Il lutto e la memoria. La Grande Guerra nella storia culturale europea, Bologna, 1998.
2) Si veda la lettera a Missiroli del 14 giugno 1915, in G. SOREL, Lettere a un amico d'Italia cit, pp. 173-175.
*9 Lettera di Sorel a Pareto del 10 giugno 1915, in G. DE ROSA (a cura di), Carteggi pare/ioni cit., p. 13.
*Q G. SOREL, Lettere a Benedetto Croce cit, p. 222. Sulla componente estetizzante del-l'interventismo dannunziano si veda G. CONTINI, Letteratura dell'Italia unita. 1861-1968, Firenze, 1968, p. 323.
W G- SOREL, Lettere a un amico /l'Italia cit, p. 191.