Rassegna storica del Risorgimento

Italia. Storia politica. Secolo XX
anno <2000>   pagina <66>
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66 Gian Biagio Furiosi
nella quale i riferimenti a D'Annunzio vennero soppressi dalla censura francese, in quanto, scrisse a Pareto, il rispetto di D'Annunzio fa oggi parte del dogma dell'Intesa .25) Criticò anche il concetto di latinità sbandie­rato a più riprese da D'Annunzio e da Ferrerò, un concetto che gli evocava solo una tirannia d'avvocati, di professionisti della penna e d'intriganti .
Alla fine di novembre del '15 definì una cosa al colmo del grottesco un sermone tenuto dal poeta italiano ai soldati dopo la messa, sintomo degli istinti di volgarità che la guerra in corso stava liberando.27) Pochi giorni dopo espresse una certa sorpresa per il fatto che perfino Papini avesse osato criticare questo Dio e commentò: Forse comincia il crepu­scolo di D'Annunzio.28) Ma s'ingannava, e dovette per parecchi altri mesi assistere a quelle che definì via via le buffonate e le capriole dannun­ziane; eppure, scrisse a Missiroli nel febbraio 1916, sembrava che l'Italia si fosse disgustata di questo poeta senza nobiltà d'ispirazione e manifestò la speranza che il Vaticano condannasse le sue ridicole poesie religiose.29)
Alla fine dell'anno apprese con stupore, confessò a Croce, che erano state diffuse delle cartoline postali riproducenti le fonti battesimali di S. Pietro e un sonetto di D'Annunzio, e giudicò la cosa una burla che costituiva un insulto alla fede cattolica e al buon senso; se la prese con il governo, che sembrava prendere questa buffonata sotto la sua protezio­ne, nella speranza, forse, di creare un accordo fra l'Italia e la Chiesa attra­verso questa ridicola via, e la gente di sacrestia era per lui talmente stupida, e così abituata a sfruttare la stupidità umana, che tutto era possibile in questo campo .3(9
G. DE ROSA (a cura di). Carteggi paretiani cit, p. 36. D 5 ottobre 1915 scrisse a Jean Bourdcau che D'Annunzio stava dando vita ad un carnaval patriotique (Mil netif cent, a. XV (1997), p. 171).
G. SOREL, Lettere a un amico d'Italia cit, p. 193. Per l'atteggiamento di Ferrerò verso la guerra mondiale si veda G. FERRERÒ, La vecchia Italia e la nuova, a cura di L. Cedroni, Napoli, 1997, pp. 157-190.
G. SOREL, Lettere a Benedetto Croce cit, p. 230.
2*) Ivi, p. 232, Cfit G. PAPINI, Stroncature, Firenze, 1927, pp. 59-78. Su Papini si ve­dano R. RlDOLFI, Vita di Giovanni Papini, Milano, 1957 e C. DE BIASE, Giovanni Papini. L'anima intera, Napoli, 1998.
*> G. SOREt, Lèttere a un amico dltalia cit, pp. 199-200. Tra il 1915 e il 1916 D'Annunzio scrisse le seguenti poesie religiose : Per i morti del mare, Per la gloria, Per il Re, Per la Regina, Pel Generalissimo (cioè Cadorna). Sui rapporti tra Sorci e Missiroli si veda M. MALATESTA, Sorel, Missiroli e Il Resto del Carlino, in Ricerche storiche, a. VI (1976), pp. 81-123 e 405-443.
5 G. SOREL, Lettere a Benedetto Croce eit, p. 253.