Rassegna storica del Risorgimento

LEONE XII ; CONCLAVI
anno <1921>   pagina <615>
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TX conclave di Leone XU 615
sul Oastìglioni, ed or 1 o 2 voti, or nessuno, soliArezzo. Negli accessi il solo Severoli gode di pocbi voti di zelanti che non l'hanno votato a scrutinio. Gli altri voti, disorientati per la va­nità dello scrutinio, si rifugiano al nomini: sia quelli degli zelanti che non ammettono che il Severoli, sia la quasi totalità dei di­plomatici. J? IV*, P
Dopo il Severoli aveva tea gli zelanti i suoi sostenitori il Bella Somaglia, decano del Sacro Collegio. H futuro papa, il cardinal Bella Genga, ebbe sino al 20 settembre due unici fidi vo­tanti, ed un terzo che lo votò per quattro volte nello scrutinio e due nell'accesso. Nessun altro zelante lo votava né accedeva a lui.
Bai ventesimo scrutinio (pomeriggio del 12 settembre) sino al trentaseiesimo (pomeriggio del 20), il Severoli sale lentamente dai 12 ai 17 voti, quando improvvisamente la mattina del 21 set­tembre raccoglie 21 voti nello scrutinio e 6 nell'accesso. Egli gode così di 27 voti sui 33 occorrenti all'elezione. Allora il car­dinale Albani gli dà V esclusiva per parte di S. M. l'Imperatore d'Austria.
Nello scrutinio del pomeriggio al Severoli, colpito in pieno dal veto, non rimasero fedeli che 8 cardinali, né alcun altro a lui accedette nell'accesso. Gli altri 13 sì sperdevanò incerti sul­l'uno o sull'altro papabile zelante.
Che avvenne allora?
L'Artaud, storico di parte pontificia, che nella sua Bùio-ire àu Pape Leon X22 (1) pubblica il quadro sinottico delle votar zioni, valendosi probabilmente dei fogli d'uno dei cardinali fran­cesi, afferma che il partito del Severoli a lui deferì per pruden­ziale compromesso la designazione del papabile, e ohe il Seve­roli designò il cardinale Annibale Bella Genga, rimasto sino a quegli ultimi scrutimi all'ombra discreta dei suoi due voti. I quali crescevano faticosamente fino a 9 la sera del 27, con 4 voti nell'accesso: quando improvvisamente, la mattina del 28, essi divennero 34 allo scrutinio. Così il Bella Genga era papa.
La notte dal 27 al 28 gli zelanti avevano lavorato indefes­samente, secondo l'Artaud, conquistando anche il voto del fran­cese Olermont-Tonnerre. Si trattava di raccogliere sul Bella Genga i voti del Bella Somaglia, essendosi tra i due candidati
(1) Paria, Lo Olère, 1843.