Rassegna storica del Risorgimento

Italia. Storia politica. Secolo XX
anno <2000>   pagina <143>
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VITA DELL'ISTITUTO
Diamo notizia ai soci di una lettera del Presidente dell'Istituto inviata il 26 gennaio 2000 al Direttore del Corriere della Sera e di un suo articolo apparso su // Messaggero del 12 febbraio seguente.
Gentile Direttore,
In un articolo pubblicato nelle pagine culturali del Corriere della Sera del 24 gennaio scorso, il dott. Giovanni Belardelli, prendendo spunto dall'attività svolta dal-PÉcole francaise di Roma, ha fatto delle severe considerazioni su alcuni Istituti sto­rici nazionali, chiedendosi, in particolare, se avesse ancora senso in Italia l'esistenza di un Istituto per la storia del Risorgimento. Pur riconoscendo l'organizzazione di Congressi, Mostre, Pubblicazioni degni di nota , gli è parso che l'Istituto conti­nuasse ad esistere per forza inerziale senza che nessuno si chiedesse se l'Italia doveva avere ancora un Istituto del genere, e perché mai, se deve averlo, esso debba intitolarsi proprio alla storia del Risorgimento piuttosto che a quella del XX Secolo od ad altro ancora .
Vorrei dare una risposta a queste domande anche per i lettori del Suo autore­vole quotidiano. Non mi soffermerò sull'attività dell'Istituto considerata degna di nota : le pubblicazioni (88 volumi di Fonti, 45 di Memorie, 28 di Atti di Congressi), i Congressi internazionali ogni due anni o le Mostre. Vorrei invece sottolineare la gestione di un Archivio di oltre un milione di pevgi (carte Garibaldi, Lemmi, d'Aze­glio, Settembrini, Mancini, Depretis, Farini, Crispi, Rattazzi ecc.), tutti regolarmente inventariati, consultabili tutti i giorni dagli studiosi che hanno a loro disposizione anche una Biblioteca non ricca ma preziosa anche per le 1.200 testate di giornali tra la metà del Settecento e il 1918. Non c'è storico del 700-800 italiano che non abbia frequentato questo Archivio, a partire da Adolfo Omodeo per arrivare a Rosario Romeo.
I/Istituto pubblica inoltre la Rassegna storica del Risorgimento, giunta aU'86 an­no di vita con la più alta tiratura di una rivista storica italiana (4 fascicoli l'anno per 3.500 copie per fascicolo) che giunge anche nelle maggiori Biblioteche straniere (da Londra a Lovanio, da Parigi a Madrid, da Washington a Colonia).
L'Istituto per la storia del Risorgimento italiano si caratterizza anche per una base associativa di oltre 3.200 soci, divisi in 70 Comitati provinciali presenti in tutte le regioni italiane che, in assoluta autonomia, stabiliscono rapporti con le scuole e le autorità locali per iniziative di carattere storico-culturale. I Presidenti di questi 70 Comitati formano la Consulta dell'Istituto alla quale sono demandati importanti compiti, a partire dall'approvazione dei bilanci.
I contatti con gli storici di altri paesi sono stati sempre, a partire dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, e sono tuttora, al centro dell'attività dell'Istituto, come dimostra l'esistenza di 9 Gruppi di studio all'estero (Belgio, Francia, Grecia, Germania, Giappone, Romania, Spagna, Stati Uniti, Svizzera), composti da studiosi di storia italiana che collaborano alla vita dell'Istituto, alle sue pubblicazioni, ai suoi congressi. Da parte sua l'Istituto, per parlare solo degli ultimi anni, ha organizzato nel 1998 un incontro con gli storici ungheresi, nel 1999 con gli storici romeni e proseguirà nel 2001 con gli storici belgi e tedeschi. Con la Spagna, poi, si sono