Rassegna storica del Risorgimento
Italia. Storia politica. Secolo XX
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Vita dei/Istituto
organizzati nel 1997-98 a Madrid due corsi di storia italiana dell'8-900 e un Convegno (novembre 1999) a Segovia sulla storia della società italiana e spagnola tra la fine deO'800 e l'avvento della dittatura.
Alla base dell'attività dell'Istituto c'è, quindi, la convinzione che il Risorgimento, lungi dall'essere inteso come storia del patriottismo italiano (secondo l'insegnamento che parte da Volpe e arriva ai nostri giorni) è la storia della trasformazione di una antica nazione culturale in una nazione politica e la storia della trasformazione della società italiana fra la fine del 700 e la prima guerra mondiale.
Un Istituto che ha avuto nel suo Consiglio di Presidenza storici come W. Maturi, N. Cortese, A.M. Ghisalberti, E. Morelli, R. Moscati, R. Romeo, A. Garosa (per limitarci ad alcuni di quelli che sono scomparsi), che ha un assai modesto contributo dallo Stato (300 milioni annui), assolve con soli 4 impiegati e un Presidente, un Vice presidente, un Segretario generale e un Consiglio di Presidenza che non percepiscono alcun tipo di retribuzione, ad una importante funzione nel dibattito culturale e politico dell'Italia di oggi.
La pregherei di dare pubblicità alla presente che intende fornire ai lettori del Suo giornale altri elementi di informazione sul problema degli Istituti storici nazionali.
La ringrazio per la Sua attenzione e La prego di gradire i migliori saluti
Giuseppe Talamo
A PROPOSITO DELL'ISTITUTO DEL RISORGIMENTO (1/ Messaggero, 12 febbraio 2000)
La storia del Risorgimento è la storia d'Italia dalla fine del Settecento alla prima guerra mondiale, cioè il complessivo mutamento della società italiana gradualmente divenuta cosciente della propria individualità storica e della identità nazionale.
Uno dei quattro Istituti storici nazionali è l'Istituto per la storia del Risorgimento che ha sede a Roma, al Vittoriano. Giovanni Belardelli (Corriere della Sera del 24 gennaio) si è chiesto se un Istituto del genere debba intitolarsi proprio alla storia del Risorgimento piuttosto che a quella del XX secolo o ad altro ancora .
Ma l'intitolazione dell'Istituto (nato, come gli altri Istituti storici, nel 1935 dalla fusione della Società nazionale per la storia del Risorgimento , privata, con il Comitato per la storia del Risorgimento, statale, entrambi sorti nel 1906) è strettamente legata all'ingente materiale archivistico che esso conserva e tutela (carte Settembrini, Garibaldi, Rattazzi, Depretis, Càspi, autografi degli scritti di Pisacane, di Giuseppe Ferrari, di Gabriele Rossetti, di Gioberti). In tutto oltre un milione di pezzi che documentano quel secolo e mezzo. Non c'è studioso della storia d'Italia fra Settecento e Ottocento da Adolfo Omodeo a Rosario Romeo che non abbia frequentato quell'archivio, aperto quotidianamente agli studiosi
E allora: un Istituto che non intende fare una agiografica storia del patriottismo ma promuovere gli studi sugli Stati italiani preunitari e sull'Italia unita fino agli inizi del XX secolo con rigorose collane di Fonti e Memorie, con la più diffusa rivista storica italiana (Rassegna storica del Risorgimento), con dei congressi intemazionali biennali, potrebbe mai intitolarsi alla storia del XX secolo o ad altro ancora ?
Giuseppe Talamo