Rassegna storica del Risorgimento

VECCHI CANDIDO AUGUSTO
anno <1921>   pagina <618>
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Erma/imo Loevwison
macchina statale, unica nel suo genere, quel prodotto della po­litica metternichiana che fu lo Stato Pontificio nella forma in cui vegetava dal 1814 al 1870, doveva appunto sprigionare, a causa dei contrasti naturali fra le esigenze della teocrazia e dello Stato moderno, nelle anime dei suoi abitanti conflitti di coscienza del genere di cui ci occupiamo.
Mentre la grande massa della popolazione marchigiana con­tava per sudditi fedelissimi del-governo pontificio, non vi man­cavano tuttavia, fin dai tempi napoleonici, nelle classi medie ed elevate, forti nuclei d'intellettuali che aspirarono ad istituzioni liberali (1). Del numero di questi, accresciutosi nella generazione seguente, fti Candido Vecchj, nato: a Fermo, domiciliato ad Ascoli, arrestato nel 1831 come caldissimo fautore dei faziosi , processato a Eoma nel 1834, ma dimesso per grazia sovrana, dal carcere politico nell'agosto dell'anno medesimo (2). Rimasto sog­getto tuttavia a stretta sorveglianza, e al "divieto di lasciare la provincia di Ascoli senza autorizzazione del governo pontificio, preferì in seguito di stabilirsi a Napoli. Ritornato ad Ascoli sol­tanto sui primi del 1846, viene caratterizzato in un rapporto di polizia nel modo seguente: Non ha carica, ma vi ha la mag­giore influenza..., ha talento e molta facondia; i suoi sentimenti sono quelli stessi del conte Emidio Ambrosi (compromesso politicamente nel 1831, e imprigionato nel forte di . Leo fin dal 1834), del quale è intimo amico e quasi indivisibile com­pagno .
Figlio di tal padre, Candido Augusto Vecchj, nato a Fermo nel 1814, figura, fin dal maggio 1838, come capo fazioso fra i compromessi che il governo borbonico, in seguito alla rivolta di Penne, provincia di Teramo, dove, e precisamente presso Lo­reto Aprutino, possedeva, insieme al padre, delle cartiere, aveva esiliato dalle Provincie degli Abruzzi.
Delle sue gesta di Napoli e Firenzejla polizia segreta dello Stato Pontificio seppe nel marzo 1841 dalle seguenti due let-
(1) Vedi, fra gli altri, Spadoni Domenico,, Bètte, cospirazioni e cospiratoti nello Stato Pontificio, Torino-Roma, I904j Leti Giuseppe, Fermo e il cardinale Fi'lippQ De Angelis, Roma. 1902.
(2) Queste e le seguenti notizie sono desunte dall'Archivio di Stato in Roma. Polizia segreta, tit. 1, ;M primo cariclie dello Stato. Inoltre: lai 4, jrubr. 7* n. 30093; tót 8, rubr. 6, n. 25821). tit. 10, ffifegj n. 25058.