Rassegna storica del Risorgimento

Italia. Storia politica. Secolo XX
anno <2000>   pagina <163>
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DISCORSO INAUGURALE
TENUTO DAL PRESIDENTE DELL'ISTITUTO
IN OCCASIONE DELLA RIAPERTURA DEL
MUSEO CENTRALE DEL RISORGIMENTO (21 APRILE 2000)
Signor Sindaco di Roma, Presidente Ferri, Autorità, Signore e Signori, la riapertura del Museo centrale del Risorgimento rappresenta un evento di particolare importanza non soltanto per gli studiosi ma per l'intera cittadi­nanza. Il suo inserimento tra le manifestazioni previste dal Comune per ricordare il Natale di Roma è dovuto alla sensibilità del Sindaco di Roma, on. Francesco Rutelli, che io qui pubblicamente ringrazio per la costante e fattiva simpatia con cui ha agevolato i nostri sforzi volti a restituire alla città un Museo previsto da una legge del 1906, cinque anni prima che venisse completata la costruzione del Vittoriano.
Da alcuni anni una convenzione con una società di servizi nell'am­bito di un programma basato sulla collaborazione pubblico/privato sta rendendo possibile la graduale messa a norma dei locali del Museo che i Vigili del fuoco avevano chiuso nel 1979, ma che anche nei decenni prece­denti erano stati aperti sporadicamente e quasi sempre solo per ospitare mostre dedicate ad importanti centenari: della Repubblica romana del 1849, dell'Unità, del ricongiungimento di Roma all'Italia. In questo modo, senza alcun onere per lo Stato, entro il 2001 tutti gli spazi del Museo saranno agi-
L'Istituto che ho l'onore di presiedere ha deciso di iniziare la riapertura del Museo con l'esposizione della sua Collezione d'arte, cioè di una scelta di pitture, sculture, disegni dalla fine del Settecento al termine della prima guerra mondiale, mai sistematicamente esposti al pubblico, ed ora accurata­mente descritti in un catalogo edito dai Fratelli Palombi, che verrà dato in omaggio ai partecipanti al 60 congresso dell'Istituto che sì svolgerà a Rieti dal 18 al 21 ottobre prossimi.
La scelta di riaprire il Museo esponendo la sua Collezione d'arte ha anche una motivazione storiografica perché vuol essere una riaffermazione che la storia del Risorgimento non si identifica, come scriveva Gioacchino