Rassegna storica del Risorgimento

Italia. Inghileterra. Storia politica. Secolo XIX
anno <2000>   pagina <165>
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FONTI E MEMORIE
IL MODELLO INGLESE NEL PRIMO SOCIALISMO ITALIANO
Negli ultimi anni vari studiosi hanno invitato a rettificare un giudizio diffuso tendente a ricondurre il socialismo italiano ad un solo punto di riferi­mento intemazionale, quello indubbiamente prevalente della social­democrazia tedesca, e a tener conto anche del socialismo francese e di quello belga, del populismo russo, del fabianesimo e del tradunionismo in­glese, soprattutto nello sviluppo del movimento cooperativo, del municipali­smo e del sindacalismo di ispirazione socialista tra Ottocento e Novecento.1)
Certo, l'esperienza inglese appariva assai lontana rispetto a quelle con­tinentali, tanto che i suoi candidati al Parlamento erano per lo più presi a prestito dalle file liberali.2) Tuttavia, l'Inghilterra era pur sempre la culla dell'industrialismo moderno, il laboratorio delle esperienze sociali di Marx e di Engels, la patria del movimento operaio più antico del mondo. Questa contraddizione costituiva un rompicapo per i maggiori esponenti del sociali­smo europeo di fine Ottocento (da Marx ad Engels,3) da Kautsky a Turati)
U j. LANDUYT, Il modello rimosso . Pragmatismo, etica, solidarietà e principio federati­vo nelle interrelazioni fra socialismo belga e socialismo italiano in M. RiDOLPt (a cura di), Alessandro Schiavi. Indagine sociale, culture politiche e tradizione socialista nel primo '900, Forlì, 1994; M. DEGL'INNOCENTI, Storia della cooperandone in Italia. La lega nazionale delle cooperative, Roma, 1970; I. GRANATA, Il serialismo italiano nella storiografìa del secondo dopoguerra, Bari, 1981, pp. 43-44; F. ANDRBUCCI, Il marxismo collettivo, Milano, 1986, p. 153; R. ZANGHERI, Storia del socialismo italiano. II. Dalle prime lotte nella Valle Padana ai Fasci siciliani, Torino, 1997.
2) G. ARPE, Storia del socialismo italiano. 1892-1925, Torino, 1965, p. 29. Si veda an­che F. GRASSI, Modelli e strutture del socialismo italiano, in G. QuAGUARlELLO (a cura di), // partito politico nella belle epoque. Il dibattito sulla forma-partito in Italia tra '800 e 900, Milano, 1990, pp. 331-429.
3) Engels nei 1874 osservò che l'indifferenza verso tutte le teorie era una delle cause principali per cui il movimento operaio inglese, malgrado tutta la notevole organizza­zione dei singoli sindacati, avanza cosi lentamente (F. ENGELS, ha guerra dei contadini in Germania, Roma, 1949, p. 24). Cfr. anche E. RAGIONIERI, Socialdemocrazia tedesca e socialisti italiani, Milano, 1961, p. 14. Ma nel 1845 aveva attribuito alle Trade Unions una visione classista della lotta sindacale, diretta a salvaguardare i salari e a eliminare la disoccupazione