Rassegna storica del Risorgimento

Italia. Inghileterra. Storia politica. Secolo XIX
anno <2000>   pagina <173>
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il modello inglese nel primo socialismo italiano 173
socializzazione dei mezzi di produzione e della abolizione del presente sistema di salariato .38)
Nel comizio del 1 maggio 1891 al Politeama di Reggio Emilia Camillo Prampolini propose di studiare le organizzazioni di resistenza del Belgio e della Germania, ma anche quelle dell'Inghilterra e degli stessi Stati Uniti d'America.39) Riferendo con enfasi del congresso internazionale di Bruxelles dello stesso anno, La Giustizia ribadiva che tra i segni sicuri dell'espan­dersi del socialismo vi era l'accettazione del principio della lotta di classe da parte delle Trade Unions.40) Identico concetto espresse in quei giorni la Critica sociale.*1)
Anche la Lotta di classe forniva di tanto in tanto notizie sul movi­mento operaio inglese, rallegrandosi per l'ingresso in Parlamento di quattro deputati operai socialisti e per il successo del congresso intemazionale dei minatori svoltosi a Westminster e per quello delle cooperative a Rochdale.42)
Naturalmente, al momento di dare vita al PSI, non essendovi ancora in Inghilterra un grosso partito socialista cui ispirarsi, i fondatori del nuovo partito dovettero guardare altrove. Costantino Lazzari rivelerà molti anni dopo che egli, Turati e De Franceschi, incaricati dalla Lega socialista mila­nese di stilare il programma, presero come punto di riferimento quelli dei partiti socialisti tedesco e francese.43) Lo statuto del nuovo partito, preve-
Lo si veda in A. LABRIOLA, Scritti politici 1886-1904, a cura di V. Gerratana, Bari, 1970, pp. 248-250.
39> Cfr. R. ZANGHERI, op. ci/., p. 430.
** Cfr. La Giustizia del 6 settembre 1891.
41) Polemizzando con la stampa borghese, il periodico milanese scrisse: Hanno spe­rato lungamente che almeno le Trade Unions inglesi rimanessero fedeli a quel voto di castità politica che le fece sino a ieri l'oggetto di tanti interessati encomi. Ma quando, in occasione del primo ordine del giorno riflettente la legislazione sociale, le estreme renitenze furono vinte; quando anch'essa; quella rete potente di corporazioni lavoratrici, consentì a scendere, unita cogli altri gruppi e partiti, sul terreno della lotta di classe e dell'azione politica e legislativa, allora all'entusiasmo del Congresso rispose, nella stampa borghese, un'eco lamen­tosa, e il sorriso dei più abili non riesce a coprirne l'intima amarezza (LA CRÌTICA SO­CIALE, 1/ Congresso di Bruxelles, in Crìtica sociale, 10 settembre 1891, p. 193).
42i Cfr. R. ZANGHERI, op. cH., p. 466.
*> Si veda XAvanti', del 25 ottobre 1922. Cfr. anche L. BRIGUGLIO, Turati 1892, Ori­gini e caratteri del PSI, Milano, 1992, p. 109. Il saluto degli inglesi fu inviato al Congresso di Genova da W. Thorn, segretario generale dell'Unione dei gasisti (Lotta di classe del 20-21 agosto 1892). La Giustizia commentò i lavori congressuali rallegrandosi per gli sviluppi del movimento socialista nei vari paesi europei e per il fatto che perfino in Inghilterra le famose Trade Unions (associazioni di resistenza), composte esclusivamente di operai, che finora avevano lottato nel campo puramente economico, oggi mutano tattica e si avvicinano ai socialisti, coi quali finiranno per formare un unico partito (in R. ZANGHERI, op. cit., p. 484).