Rassegna storica del Risorgimento

Italia. Inghileterra. Storia politica. Secolo XIX
anno <2000>   pagina <179>
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Il modello inglese nel primo socialismo italiano 179
moti, un po' perplesso di fronte all'audacia delle forinole astratte [..-] meno teorico e più pratico. Ma pratico non significa empirico .
Negli ultimi tempi, aggiunse, il pensiero politico si andava facendo strada sempre più visibilmente in esse, convergendo insensibilmente al pensiero socialista, come dimostravano le deliberazioni via via assunte nei vari congressi sulla nazionalizzazione delle terre, sul lavoro notturno e dei fanciulli, sul minimo salariale, sull'assicurazione statale per la vecchiaia, sull'indennità ai deputati e così via. Dov'è dunque si chiedeva l'antitesi, la spiccata differenza che vede il nostro O.M. fra il movimento tradunionista e il movimento socialista continentale?. La verità era che al vecchio unionismo si andava sostituendo sempre più il nuovo unionismo, ossia un socialismo operaio più integrale e più ciaroveggente , cosicché, concludeva, la realtà della lotta di classe, in Inghilterra come altrove, sfata a lungo andare i nostri esclusivismi e le nostre astrazioni che sono piuttosto distrazioni .64)
Malagodi tornò sull'argomento alcune settimane dopo riferendo di una sua rapida inchiesta tra alcuni personaggi della sinistra inglese (H.M. Hyndman, Belfort Bax, G. Bernard Shaw e Tom Mann) i quali negavano una diffusione del socialismo politico nelle Trade Unions, a vantaggio di una organizzazione economica che aveva portato gli operai ad un livello assai superiore rispetto a quello delle campagne italiane o austriache.65)
Qualche tempo dopo fu il suffragio femminile, approvato nel febbraio 1897 dal Parlamento inglese, ad offrire un altro motivo di discussione tra i collaboratori della Critica sociale. Olindo Malagodi, elogiando il provvedi­mento, commentò entusiasta: L'Inghilterra rimane sempre il paese in cui i fenomeni della vita moderna si esplicano con nitidezza maggiore, e la cui vita politica, spoglia degli elementi drammatici, ma superficiali, di quella francese, manifesta in linee semplici e fondamentali le esperienze che si sviluppano nel grande laboratorio sociale del nostro tempo.66) Anche la De Vries Robbé elogiò l'Inghilterra per il voto alle donne, criticando nel con­tempo la tiepidezza dei socialisti italiani in questa materia.67)
A questo punto intervenne Anna Kuliscioff, per ricordare che il mo­vimento femminista fu iniziato in Inghilterra, all'inizio dell'800, dalle signore
<*) T.-K., La politica delle Tracie 's Unions, ivi, 16 ottobre 1896, pp. 307-308.
69 O.M, La spiegazione delle Trade's Unions e molte altre cose, ivi, 1 dicembre 1896, pp. 358-359.
9 O.M., Il suffragio femminile, ivi, 16 febbraio 1897.
67> CE. DE VRIES ROBBÉ, // voto alle donne. Il Bill del 3 febbraio al Parlamento inglese, ivi, 16 giugno 1897.