Rassegna storica del Risorgimento

Italia. Storia istituzionale. Secolo XIX
anno <2000>   pagina <199>
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L'amministrazione degli Affari Esteri sotto Crispi 199
dei Consolati e del Commercio", detenuto dal Peiroleri, che fu trasferito a Berna. Furono istituite cinque divisioni, ciascuna delle quali suddivisa in più sezioni; alia testa delle quali Crispi e Pisani posero persone di loro fiducia. E precisamente: Divisione I Affari politici, comprendente anche una "sezione coloniale", Emilio Puccioni. Divisione II Affari privati, Domenico Bianchini. Divisione III Personale, G.B. Borea D'Olmo. Divisione IV Archivio e Registro generale, N.N. (ma di fatto diretta dal prof. Giacomo Gorrini, direttore dell'Archivio). Divisione V Ragioneria, Giuseppe Alberto Guglielminetti. Quest'ultimo proveniva dal Ministero delle Finan­ze, dov'era capo sezione di 2" classe. Fu voluto dal Pisani che lo conosceva, nono­stante il parere contrario al trasferimento del ministro delle Finanze Agostino Magliani .23).
È evidente come l'abolizione del posto di direttore generale degli affari politici e di quello dei consolati e del commercio, schiacciando .l'intero orga­nigramma sulla piattaforma uniforme delle divisioni rendesse cruciale la nuova figura del sottosegretario di Stato, sostitutiva del segretario generale. In realtà, però,
Le funzioni di segretario generale furono suddivise in modo da assegnare quelle del personale ed amministrative al sottosegretario Damiani, e quelle politiche e diplomatiche al capo di Gabinetto Pisani Dossi. (...) Un precedente che sarà imitato molto dopo da Mussolini. (...) Il gabinetto, inoltre, era unico per il ministro e per il sottosegretario. Il capo di gabinetto veniva così a controllare tutte le pratiche, tanto quelle politiche che quelle amministrative. Del resto, per rendersene conto, basterebbe dare un'occhiata all' Ordinamento del Ministero del dicembre 1887, con cui al gabinetto del ministro erano state attribuite le seguenti funzioni: "Apertura della corrispondenza del ministro. Affari Politici riservati. Affari confidenziali. Corrispon­denza particolare del ministro. Relazioni del ministro col Parlamento e col Corpo diplomatico. Udienze. Tribuna diplomatica. Ordini del giorno. Ultima revisione delle pubblicazioni ministeriali. Comunicazioni ai giornali ed alle agenzie telegrafiche. Cifrari dei rr. ufficiali all'estero. Telegrafo e cifra. Portafoglio del Ministro". Ed ancora: "Archivio e copia speciale per gli affari riservati. Tipografia di gabinetto" .24)
La grande innovati vita della riforma cri spina sta tutta, dunque, senz'al­tro, nella soggezione dell'intero modello organizzativo al sottosegretario di
2 E. SERRA, Pisani Dossi e la riforma del Ministero degli Esteri sotto Crispi, in Affari este­ri, 1981, 52, p. 529. In particolare, è da sottolineare l'importante istituzione, nell'ambito della Divisione l Affari politici, dell'Ufficio coloniale, le cui attribuzioni amministrative (...) segui­rono l'evoluzione della politica africana dell'Italia, E. SERRA, L'Eritrea, Crispi e t'Ufficio Coloniale del Ministero degli Esteri, in Affari esteri, 1978, 40, p.7 15.
2*) Ivi, pp. 528-530.