Rassegna storica del Risorgimento
Italia. Storia istituzionale. Secolo XIX
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2000
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L'amministratone degli Affari Esteri sotto Crispi 201
(...), scrittore di solido e multiforme ingegno e dalla penna tacile (...) capace di un'attività veramente eccezionale (...). Dove il Levi eccelse veramente fu nel rendere organico e sistematico il collegamento tra il Ministero degli Esteri e la stampa. A parte il quotidiano contributo di scritti che diede personalmente (sue sono le cronache politiche pubblicate sulla Nuova Antologia e siglate XXX, fonte importantissima per la comprensione di quei tempi; suoi, o da lui ispirati, certi corsivi e certe lettere al direttore della Tribuna), egli controllava direttamente l'agenzia Stefani ed influiva su la Riforma, la Tribuna, l'Opinione, la Gaietta del Popolo, il Popolo di Roma ed altri giornali. Primo Levi fu un capo dell'ufficio stampa ante litteram del Ministero degli Esteri, in un'epoca in cui le strutture erano ancora troppo rigide ed ispirate a quella diplomazia pura, che più non era possibile, anche per il grande sviluppo preso dal giornalismo .26)
Un'Amministrazione degli esteri, insomma, con Crispi, in grado di parlarsi e di parlare.
Poco sembra importare, a questo punto, a chi debba essere ricondotto il merito (quanto, tra l'altro, parcellizzabile?) di una discontinuità culturale così marcata. Abele Damiani, Alberto Pisani Dossi, Primo Levi, addirittura Alberto Blanc,27) in un'immagine ad estrema forzatura, ma forse di altrettanto grande sinteticità, appaiono tutti quasi la proiezione materiale del ventriloquo Crispi.
Piuttosto, sùbito ricordate le mancanze dell'uomo politico, non può non confrontarsi quella che Guido Melis definisce la sorte precaria dell'imponente sforzo di rinnovamento Crispino, calato sul Ministero come un corpo estraneo , con la singolare modernità del disegno di riforma ad esso sotteso, sintetizzata, ovviamente, dalla figura nuova del sottosegretario di Stato, a suo tempo sottoposta alle critiche più aspre.
Luigi Vittorio Ferraris, accennando, tra l'altro, ai progetti di riforma della Farnesina (l'ultimo ordinamento risale, com'è noto, al DPR 18/1967), scrive:
Si può porre un quesito: è, per il Ministero degli Esteri utile o no disporre di un Sottosegretario che provenga o che appartenga alla carriera diplomatica? (...) Forse a causa di conoscenze personali sarei incline a imitare il sistema tedesco. Due Vice Ministri (Staatsminister) sono parlamentari (...). Due Vice Ministri {Staatsekreta-ré) sono funzionari diplomatici di carriera (...). In attesa delle eventuali riforme, tutto
2Q E. SERRA, La questione tunisina da Crispi a Rudinl cit, pp. 91-94.
) In particolare, su Pisani Dossi, si veda anche E. SERRA, Alberto Pisani Dossi diploma fico, Milano, Angeli, 1987.