Rassegna storica del Risorgimento

Italia. Storia politica. Secolo XX
anno <2000>   pagina <208>
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208 Vincenzo G. Pacifici
e qualificazione dell'azione politica dello statista di Dronero, che comun­que, attraverso la breve parentesi di Tittoni, raggiungerà l'obiettivo di ricon­durre a sé la maggioranza parlamentare.n)
Il primo corrispondente è Francesco Tedesco, ministro dei Lavori pubblici e ad interim delle Poste, il quale, sconcertato ed amareggiato, scrive:
Dopo l'ultimo Consiglio dei Ministri non mi lasciai più vedere, perché, aprita [sic] la crisi, volli rimanere nella mia nicchia, non d'altro desideroso che di quiete, alla quale credo di poter aspirare dopo 16 mesi di vita travagliata.12)
L'indomani Giovanni Camera, sottosegretario alle Finanze, consape­vole di rivolgersi al deus ex machina, non perde l'occasione per una dichiara­zione adulatoria:
Regolerò la mia condotta politica, ispirandomi al suo nobile programma e nella procedura seguirò l'amico Facta, che è nelle identiche condizioni mie. Ho una sola, aspirazione, quella di rendermi degno del titolo, fra tutti ambitissimo, di amico suo .13)
Avvenuta la designazione di Tittoni, il ministro del Tesoro, Luigi Luz-zatti, pur esprimendo delusione per l'ambiente e incertezza sulle prospettive di soluzione, è esplicito nell'avversione a FortiS:
Io ho assecondato il Tittoni. Ma è naturale che non pochi amici miei aves­sero verso il Fortis atteggiamenti diversi che verso di te. E poiché la crisi avvenne all'improvviso, senza preparazione, non era facile escirne Si vive in un mondo politico senza idealità e donde non rampolla che la ciarla cattiva.14)
Il 22 il senatore romano15) è di fronte alla Camera e, dopo aver riper­corso con brevi accenni la vicenda, nel passaggio politico cruciale spiega che
!l> Dalla guerra d'Africa all'accordo di Racconigi, a cura di FRANCESCO BRANCATO, in Storia del Parlamento italiano, voi. X, Palermo, Flaccovìo, 1973, p. 448 e p. 450.
,2) A.C.S., Carte Gioititi, Fondo Cavour cìt,, se. 6, fase. 15, s. fase. 48.
U Ivi, s. fase. 8.
,4> Ivi, s. fase. 27. La lettera è pubblicata in Dalle carte eie, pp. 373-374.
'5> Tommaso Tittoni, nato il 16 dicembre 1855, è eletto per la prima volta a Monte­citorio nel 1886 nella circoscrizione di Roma 111, ereditando il seggio dal padre Vincenzo, nominato nel giugno dello stesso anno senatore. Rieletto nel 1890, nel 1892 e nel 1895 (col­legio di Civitavecchia) sempre per lo schieramento di centro-destra, non si ricandida nel