Rassegna storica del Risorgimento
Italia. Storia politica. Secolo XX
anno
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2000
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211
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T. Tìttoni presidente del Consiglio ad interim 211
Il giorno successivo, dopo Gallo, considerato quasi universalmente l'esponente di punta dello stesso gruppo degli epigoni zanardelliani, critico sulla dichiarata debolezza e transitorietà dell'esecutivo,23) parla Salandra, che chiede lumi sulle effettive ragioni della crisi, sulle reali intenzioni di Tittoni, giudicato al momento privo di successi politici, e chiarimenti sulle voci insistenti di una prossima compagine Fortis-Tittoni o Tittoni-Fortis.24)
Edoardo Daneo della sinistra costituzionale, dal canto suo, elogiate l'intelligenza e la calma efficace ed incisiva di Fortds, ritiene siano maturi i tempi per una fusione organica, programmatica ed operativa, degli elementi ordinati democratici e progressivi della Camera.25)
Ampio ed interessante per lo sguardo retrospettivo gettato su cruciali passaggi dei dicasteri Pelloux e Zanardelli è il discorso di Guido Baccelli, Innanzitutto si dichiara fedele alla maggioranza emersa dall'ultima consultazione elettorale e notando, però, l'impossibilità del varo di governi monocolori, ricorda di avere più volte predicato la necessaria concentrazione di tutte le sinistre. Difeso il prestigio di Pelloux uomo egregio e liberale e rivendicata l'iniziativa delle dimissioni di Zanardelli, di cui, da medico, aveva diagnosticato l'infermità ineluttabile, Baccelli pone in evidenza, interessato in prima persona, che Giolitti escluse dal nuovo dicastero tutti gli antichi ministri.
Disegna quindi un quadro del tutto anomalo, con un governo, privo della fiducia parlamentare, privo della fiducia del suo capo, né più ossequente ad esso. L'auspicio finale è che il nuovo incaricato (Fortds) possa operare liberamente, così da costruire un esecutivo all'altezza delle attuali esigenze politiche .26)
Vale come spiegazione sull'atteggiamento dei radicali nei riguardi delle coalizioni giolittiane l'intervento di Sacchi. Le indecisioni e le incertezze sulle questioni più alte, più importanti del paese hanno provocato la loro uscita dalla maggioranza. Altro motivo di attrito più profondo ed intrinseco è costituito dalle scelte loro e della sinistra di fronte alla questione sociale. Sacchi rivendica al suo partito la difesa della libertà di organizzazione del proletario e rimprovera all'altro settore di aver preferito teoriche di pubblico diritto o sottintesi e reticenze intorno alle istituzioni . Le parole risentono fortemente della tinta ideologica: il deputato cremonese scongiura Fortis di evitare la consacrazione del movimento conservatore
?3> A.P., Camera, kg, XXII, sess. 1904-1905, Discussioni, voi. II, p. 1622. 2) hi, pp. 1624-1627.
25) /w; pp. 1629-1633.
26) M, pp. 1633-1635.