Rassegna storica del Risorgimento
Italia. Storia politica. Secolo XX
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2000
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220 Vincenzo G. Pacifici
in contrasto, ossia in confronto, dovranno porlo Ì capi dei gruppi d'opposizione: l'on. Sonnino per l'opposizione liberale-costituzionale e Fon. Gallo per il gruppo costituzionale-democratico. Gli oratori degli altri gruppi fuori contesa che, cioè, non possono aspirare al Governo contribuiranno soltanto a rendere il giudizio più riflesso .
L'indomani la nota ha confusione delle tendente. Ostruzionismo all'orizzonte giudica nelle luci e nelle ombre l'intervento di Tittoni:
A giudizio anche degli avversari, il discorso dell'interinale presidente del Consiglio, nella prima parte è stato felicissimo per la forma precisa e per il contenuto. [...] Più scabroso per lui era l'argomento della politica ecclesiastica, cioè il contegno del governo verso i cattolici e il concorso di costoro alle urne: ma anche su di ciò egli sarebbe agevolmente passato, se non avesse avuta l'idea di leggere alcuni periodi del programma elettorale dell'on. Cornaggia. Egli intendeva dimostrare che i cattolici entrati nella Camera, hanno esplicitamente dichiarato il loro lealismo costituzionale; ma meglio avrebbe fatto a dir ciò senza far nomi, senza leggere parole che diedero occasione e pretesto ai gruppi d'opposizione estrema e di opposizione democratica di levar baccano .
Di rilevante interesse per l'accenno fatto alla particolarità dell'incarico e per le considerazioni fatte sulla sua straordinarietà è l'articolo, pubblicato sabato 25 marzo con il titolo ha portata della votazione. Maggioranza buona ma oscillante. In attesa dell'incarico del re. Riconosciuto al consumato parlamentare Alessandro Fortis il merito di avere risollevato le sorti della compagine, apparse vacillanti dopo gli scontri dialettici avutisi durante l'intervento di Tittoni, si interroga sulle condizioni e sulle prospettive della maggioranza favorevole emersa dalla votazione. Innanzitutto tende a sgomberare il campo da qualsiasi forzatura, che avrebbe il sapore di un tentativo di alterazione dei dettati statutari, sottolineando con chiarezza che il precedente ora posto di deferire alla Camera la designazione di colui o di coloro ai quali si dovesse rivolgere la Corona per la composizione di un Gabinetto, sia pure correttamente costituzionale quanto si vuole, non deve confortare ad alcuna ripetizione e non sarà un precedente da prendere ad esempio. Precisa e la precisazione, pur generica e generale, sembra avere il solo destinatario in Giolitti, regista occulto dell'operazione Tittoni-Fortis, che la scelta deve spettare alla Corona e il giudizio alla Camera corpo politico agitato da passioni e da ambizioni
Attendista e ben poco entusiasta è il giudizio sulla maggioranza, sulla quale non si nutrono illusioni soverchie. Essa è reclutata e l'analisi non è davvero sbagliata