Rassegna storica del Risorgimento

Italia. Storia politica. Secolo XX
anno <2000>   pagina <226>
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226 Antonio Scornajenghi
cali hanno tra le file dell'Estrema Sinistra2) e tra i liberali di Sinistra e Destra, dovuta sia all'intervento non trascurabile dei cattolici3) alle elezioni politiche del novembre 1904, sia all'enciclica II fermo proposito fi emanata
XXXVII (1906), 31 marzo, n. 1-2, p. 24. Temi analoghi emergono anche da una circolare della Conferenza Massonica Nazionale a Milano, ivi, p. 83. Sul carattere di novità rappre­sentato dall'Assemblea costituente massonica, FERDINANDO CORDOVA, Massonerìa e politica in Italia. 1892-1908, Bari, Laterza, 1985, pp. 241-248. Su questi temi, vedi anche HARTMUT ULLRICH, La classe politica nella crisi di partecipatone dell'i (alia giolittiana. Uberai! e radicali alla Camera dei Deputati 1909-191'3, 3 tomi, Roma, Archivio Storico della Camera dei Deputati, 1979, in part. t 1, pp. 137-167; ALDO ALESSANDRO MOLA, Storia della Mas­sonerìa italiana dall'Unità alla Repubblica, Milano, 1976. Nuova ed. Storia della Massonerìa. Dalle orìgini ai giorni nostri, Milano, Bompiani, 1992, pp. 307-314; e GIOVANNI ORSINA, Senza Chiesa né classe. Il partito radicale nell'età gìoìittiana, Roma, Carocci editore, 1998, pp. 152-155.
2) ENRICO DECLEVA, Anticlericalismo e lotta politica nell'età giolittiana. II- L'Estrema Sinistra e la formazione dei blocchi popolari, in Nuova rivista storica, a. LUI (1969), fase, V-VI, settembre-dicembre, p. 551. Un settimanale fortemente anticlericale come L'Asino, diretto dal socialista massone Guido Podrecca, raggiunge tra il 1905 e il 1911 una tiratura di centomila copie, veramente eccezionale nell'Italia di quell'epoca. GIORGIO CANDELORO, Storia dell'Italia moderna. Voi. VII. La crisi di fine secolo e l'età giolittiana (1896-1914), Milano, Feltrinelli, 1974, p. 249. L'autore sottolinea come, nello stesso periodo, è vastissi­ma la diffusione di libri, opuscoli, periodici anticlericali, antireligiosi, scritti da socialisti, repubblicani e radicali, e molto attive furono alcune organizzazioni anticlericali, come la sezione italiana della Federazione internazionale del Libero Pensiero e L'Associazione Giordano Bruno, più o meno influenzate dalla Massoneria, alle quali aderivano anche molti socialisti. Ibidem.
3) Di intervento dei cattolici alle elezioni del 1904 numericamente non trascurabile, scrive LUIGI AMBROSOLI, I cattolici nelle elezioni del 1909, in Quaderni di cultura e storia sociale, a II (1953), fase. VI, giugno, p> 240. Manca uno studio sistematico sull'affluenza alle ume dei cattolici in queste consultazioni, che non può ridursi, a nostro parere, all'appoggio dei cattolici deputati, fra i quali Cameroni, Cornaggia e Piceinelli. Sui cattolici-deputati, vedi GUIDO FORMIGONI, / cattolici deputati (1904-1919):per la storia di una classe dirigente, in Bollettino dell'Archivio per la storia del movimento sociale cattolico in Italia , a, XX (1985), n. 1, gennaio-aprile, pp. 43-117; e ID., I cattolici deputati (1904-1918). Tradizione e riforme, Roma, Studi um, 1988. Sul profilarsi della politica del caso per caso* e l'inizio di una cospicua corrispondenza tra le diocesi e la Santa Sede per avere precise indicazioni su come com­portarsi nell'imminenza dei comizi elettorali, si veda MARIA SERENA PJRETTI, Le elezioni politiche in Italia dal 1848 a oggi, Roma-Bari, Laterza, 1995, p. 139.
4) L'enciclica stabilisce tre condizioni per l'intervento dei cattolici alle urne: 1) L'accesso dei cattolici alle urne politiche sia necessario per impedire gravi danni alla Chiesa; 2) vi sia morale certezza che l'intervento dei cattolici alle urne sia coronato da felice concorso; 3) il favorito dei cattolici, pur essendo tale che dia buon affidamento per gli interessi della Religione, non si dichiari rappresentante dei cattolici come formanti partito politico e, molto meno, professi di tendere alla costituzione di un Centro parlamentare, che il Santo Padre non vuole in Italia. Il testo dell'enciclica è ripreso da una delle tante