Rassegna storica del Risorgimento

Italia. Storia politica. Secolo XX
anno <2000>   pagina <227>
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II Partito Democratico Costituzionale 227
ril giugno 1905, che ufficializzava una sorta di caso per caso per la parteci­pazione elettorale.5)
circolari emanate dalla Segreteria di Stato vaticana ai vescovi delle varie diocesi, alla vigilia dei comizi del 1909. Ivi, p. 144.
Di seguito riportiamo alcuni esempi dai quali è ipotizzabile un intervento cattolico non trascurabile fin dal 1904. Richieste di sospensione del non expedit provengono dai vescovi di Ventimiglia, Modena, Jesi, Tropea e Sassari. M.S, PIRETTI, Una vittoria di Pirro. LM stratega politica dei cattolici e il fallimento dell'intransigentismo cattolico, in Ricerche di storia politicay a. IX (1994), p. 9. In Piemonte la quasi generale affermazione dei ministeriali [è] ottenuta in alcuni casi significativi col concorso dei cattolici. A.A. MOLA, Stampa e vita pubblica di provincia nell'età giolittiana 1882-1914, Milano, Mursia, 1971, p. 231. Una richiesta di deroga del non expedit a favore del liberaldemocratico Luigi Facta giunge alla Segreteria di Stato Vaticana da parte del vescovo di Pinerolo, Giovan Battista Rossi, il 28 ottobre 1904: [...] domando umilmente se nibil obstat che io lasci capire ai sacerdoti de quibus, e per loro mezzo ai cattolici, che in ordine alla rielezione dell'on. Facta [candidato a Pinerolo] si può considerare come sospeso il non expedit. Il vescovo spiega che Facta, da cattolico praticante, (ogni anno fa Pasqua in questa cattedrale), dacché è deputato, e spe­cialmente dopo il sottosegretariato, in più modi favorì il clero di questa Diocesi. [...] L'on. Facta si tiene onorato del concorso dei cattolici alla sua rielezione politica. U vescovo assicura la Segreteria che nessuno sarà compromesso, perché non manco di mezzi per far sapere la sospensione del non expedit per l'on. Facta senza che si venga a conoscere d'onde sia partita la sospensione. ASV, Segreteria di Stato, Epoca moderna (1814-1922): Wubricelle e protocolli (d'ora innanzi Segr. Stato, Ep. moderna), a. 1904, rubrica 3, fase. 4, p. 104. Nella minuta di risposta del 30 ottobre, la Segreteria Vaticana ricorda che: nulla si è mutato dalla competente autorità. Questa affermazione dev'essere la norma di tutti i cattolici per agire secondo loro detta la coscienza , ivi, p. 105. Nonostante la risposta negativa della Segreteria vaticana, il giudizio positivo del vescovo sull'operato del candidato costituisce una buona credenziale per ottenere l'appoggio. In Lombardia, in particolare nei collegi limitrofi a Brescia, l'affluenza dei cattolici deve aver avuto luogo. Lo si evince da una relazione del vescovo di Brescia, Giacomo Maria Coma Pellegrini, alla S.d.S. del 26 febbraio 1905, in cui si sollecita per un'elezione suppletiva l'autorizzazione all'intervento in favore di un candidato moderato, affermando che la maggior parte dei nostri cattolici desidererà certo di prender­vi parte, dopo ciò che hanno veduto fare cattolici e sacerdoti di Diocesi vicine, i quali hanno dichiarato, non mai smentiti, di essersi posti in condizione dì accedere alle urne politiche con tranquilla coscienza. La richiesta si trova ivi, a, 1908, rubrica 80, fase, unico, pp. 42-43, ed è parzialmente citata in M.S. PIRETTI, Dna vittoria di Pirro cit., p. 9. In Veneto, nel corso della XXII Legislatura, molte furono le candidature presentate da cattolici o da liberali appoggiati da cattolici [...] ad esempio Valli, Manco, Pagani Cesa, Brandolin . FAUSTO FONZI, Sulla partecipatone dei cattolici alle eledoni politiche nell'età giolittiana (con riferimento particolare al Veneto nel 1913), in II Veneto nell'età giolittiana (1903-1913). Aspetti economici, sociali, politici e culturali. Atti del V Convegno di studi risorgimentali (Vicenza 2-3 marzo 1990), a cura di GIANNI A. CISOTTO, Vicenza, Istituto per la Storia del Risorgimento italiano, Comitato di Vicenza, 1991, p. 181. Un altro esempio significativo è offerto dal radicale Girardini, Sconfitto in ballottaggio nel collegio di Udine, contro il liberaldemocratico Solimbergo, cosi scrive a Marconi: i preti tirarono fuori dalle case ad uno a uno in città ed in campagna tutti i loro voti. Questo fu un contributo nuovo,